Nel 2011 un giudice civile ordinò
all'azienda di trasporto capitolina e al Comune di fare
circolare solo vetture munite di pedana per l'accesso delle
persone disabili; e quattro anni dopo un secondo giudice ordinò
di consentire l'utilizzo dei servoscala a persone a ridotta
mobilità non munite di propria sedia a rotelle per accedere alla
metropolitana. A distanza di anni, nulla è cambiato e adesso
Arianna, per tramite del suo avvocato Alfonso Amoroso, ha deciso
di diffidare Roma Capitale e Atac a realizzare quanto prescritto
dai giudici che nel 2017 intimarono all'azienda e al Campidoglio
"di cessare al condotta discriminatoria". Arianna così spera di
potere andare liberamente all'università; anche perché finora è
stata sempre respinta la sua richiesta risarcitoria motivata con
la necessità di spostarsi in taxi perché discriminata
nell'utilizzo dei mezzi pubblici.
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