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Rogo Pomezia, Lorenzin: "Non c'è presenza di amianto nell'aria"

Regione Lazio: 'Non ci sono tracce di idrocarburi negli ortaggi. Asl chiede al sindaco di Pomezia la bonifica dell'area. Il Campidoglio vieta cibo da area alle mense

"Non c'è presenza di fibre di amianto nell'aria". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che durante il question time di oggi alla Camera ha resi noto gli ultimi dati per la rilevazione della eventuale presenza di amianto in atmosfera a seguito dell'incendio dell'azienda Eco X a Pomezia, sulla Pontina.  Sulla stessa linea la Regione Lazio che sottolinea come nel "Il particolato raccolto risulta l'assenza di fibra di amianto e allo stesso tempo mostra una prevalenza di materiale organico di micro particelle inorganiche e rare fibre vetrose artificiali. Il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni e verranno al più presto resi noti ulteriori risultati", conclude la nota. Dopo la scoperta della presenza di fibre di amianto nelle lastre di copertura dei capannoni dello stabilimento, comunque,  la Asl RM 6 ha chiesto al sindaco di Pomezia la bonifica del sito e la rimozione dei materiali a rischio.

La Regione Lazio inoltre ha reso noto l'assenza di idrocarburi negli ortaggi provenienti dalla zona dell'incendio che ha interessato la Eco X a Pomezia, vicino a Roma e non. "I dati rilevano la totale assenza di IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) nelle zone di Ardea, Pomezia, Lanuvio, Aprilia, Anzio e Genzano dove sono stati esaminati", alcuni ortaggi. In particolare sono stati analizzati "trifoglio e l'orzo dal campo, insalata, il grano, le foglie di fava e carciofo, fieno misto, prato per pascolo ovini, scarola, insalata, bieta, lattuga, piselli e foglie". Il monitoraggio proseguirà anche nei prossimi giorni e verranno inoltre comunicati i dati relativi alla eventuale presenza di diossine, precisa la Regione Lazio. I dati dell'Istituto Zooprofilattico sono stati inviati stamani alla Asl RM 6 e riguardano il piano di monitoraggio "sulle matrici vegetali a seguito dell'incendio presso la Eco X di Pomezia 

Sequestrato l'impianto andato a fuoco

Campidoglio, stop cibo a mense deciso lunedì - Il divieto di approvvigionamento di derrate alimentari provenienti entro 5 km dall'area del rogo della Eco X destinate alle aziende che riforniscono le mense scolastiche di Roma è stato predisposto lunedì. Secondo quanto si apprende, l'interdizione del Comune di Roma è scattata a seguito della disposizione del comune di Pomezia che inibisce la raccolta di ortaggi e il pascolo degli animali nella zona del rogo. Il divieto dell'approvvigionamento di cibo riguardava un un primo tempo una raggio di km più vasto, poi è sceso a 5 km proprio per allinearsi con la disposizione del comune di Pomezia. La disposizione è stata inviata a 16 aziende che si occupano di ristorazione anche negli edifici scolastici di Roma

Pm, tracce amianto. Rischio eco-emergenza  - C'era amianto nello stabilimento della Eco X di Pomezia andato a fuoco venerdì scorso. La conferma dalla procura di Velletri che indaga per incendio colposo. "La Asl ha rilevato la presenza di amianto sul materiale campionato", fa sapere con un comunicato il procuratore Francesco Prete. Non si sa al momento "l'entità di tale sostanza nociva e, di conseguenza, il grado di inquinamento eventualmente generato dal cemento amianto" nella copertura del sito di stoccaggio sulla Pontina, a sud di Roma. La Asl ha compiuto le prime analisi su frammenti di lastre ondulate della copertura interna ed esterna. Per venerdì sono annunciati dati più significativi. E in base alle risultanze la Procura potrebbe decidere di procedere per disastro ambientale. Intanto il Dipartimento Scuola del Campidoglio ha avvertito una serie di aziende di ristorazione della zona di Pomezia di non acquistare alimenti nel raggio di 50 chilometri dal luogo del rogo. La disposizione riguarda in particolare le scuole della zona. "L'Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale, ndr) sta svolgendo verifiche sulla presenza nell'aria di particolato, di diossina e di idrocarburi - dice ancora la procura di Velletri -. Sono pertanto in evoluzione i piani di monitoraggio di Asl e di Arpa al fine di valutare l'impatto delle emissioni nell'aria e sul suolo". "A noi risulta che il 90 per cento del materiale stoccato fossero imballaggi: carta, legno e plastica - dice il direttore generale dell'Arpa Lazio Marco Lupo -. Una verifica puntuale però si farà quando si potrà accedere nei luoghi e verificare la presenza di materiali anche diversi". Il timore é che ci fossero anche rifiuti speciali o tossici "Ci sono dei fenomeni di combustione nella massa dei rifiuti che sono più lenti a cessare del tutto - ha aggiunto Lupo - Poi i vigili del fuoco ci diranno quando accedere in sicurezza ai luoghi".

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