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M5S: 'Stadio Roma si farà, bisogna trovare soluzioni migliori'

Movimento ancora spaccato. Proponenti: 'Impossibile altro sito'. Allarme Pallotta: "Il 'No' un disastro"

Il conto alla rovescia verso il 3 marzo corre, ma non c'è ancora una risposta del Campidoglio sul progetto del nuovo stadio della Roma, che però così com'è sembra sempre più a rischio.

"Lo stadio si farà, sono in corso riunioni tecniche per trovare le soluzioni per farlo", afferma il deputato M5S Carlo Sibilia al termine dell'incontro all'hotel Forum con Beppe Grillo e Roberto Fico. "Si tratta solo di trovare le soluzioni migliori per farlo", aggiunge Sibilia.

Beppe Grillo garantisce: "Virginia Raggi farà una dichiarazione tra uno o due giorni". Ovvero venerdì, giorno a cui è slittato l'incontro con i proponenti previsto per oggi e rimandato su richiesta del Comune.

"Ci si può dire a favore dello stadio o contro, ma dire di farlo da un'altra parte oggettivamente mi sembra una cosa poco seria. Mi sembra sia solo una questione politica. La mia idea sullo Stadio della Roma la conoscete, il Coni è assolutamente a favore": è la posizione del presidente del Coni, Giovanni Malagò, sull'ipotesi di costruire lo stadio della Roma in una zona diversa da quella di Tor di Valle, avanzata anche dal leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Sulle conseguenze che un eventuale stop al progetto potrebbe avere su investimenti stranieri in Italia, Malagò aggiunge: "Ho letto le dichiarazioni di Pallotta (presidente statunitense della Roma, ndr) e non sono per niente incoraggianti in questo senso. Ma è anche normale, mettetevi nei suoi panni...".

Ma più tardi il leader M5S boccia la "location" di Tor di Valle e scandisce: "Nessuno dice di no, diciamo di sì ma in una parte che non sia quella, e' meglio farlo in una zona che non esonda". A stretto giro la risposta di As Roma e del costruttore Luca Parnasi: "Dopo 5 anni di lavori su un progetto in stato avanzato di approvazione nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor Di Valle. L'area è sicura dal punto di vista idrogeologico e anzi il progetto, con investimenti totalmente a carico dei privati, va a sanare il rischio idrogeologico presente nel quartiere limitrofo di Decima, ben al di fuori del sito dove verrà progettato lo Stadio e dove abitano oltre 10 mila romani". 

Verde e cemento, nuovo stadio divide i romani

Il botta e risposta arriva dopo una giornata in cui Grillo ha incontrato per 3 ore i consiglieri M5S in Comune, assente Raggi. La sindaca dovrebbe invece esserci venerdì al meeting chiave con i proponenti. Per tutto il giorno la Raggi riflette sulla questione della pubblica utilità per il progetto, concessa da Marino: l'idea è di legarla però al taglio delle cubature degli edifici. "Non so se si sta andando verso il no, si sta andando sicuramente verso delle cautelative che sta prendendo Raggi per il Comune - dice Grillo - perché la situazione è un po' complessa". Poi la dichiarazione serale che sembra il de profundis della delibera Marino.

Allarme Pallotta: "Il 'No' un disastro" - La voce del padrone alla fine si è fatta sentire. Al termine di una giornata convulsa, con al centro un susseguirsi di ipotesi sul progetto legato all'iter di approvazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle - dallo stallo continuo allo scenario di uno stop totale su tutta la linea - James Pallotta ha scelto di dire la sua riguardo a una situazione ormai giunta al limite della sopportazione. "Ci aspettiamo un esito decisamente positivo dall'incontro in programma venerdì" è il tweet con cui il presidente giallorosso traccia la linea che da Boston fino a Roma la proprietà Usa si aspetta di trovare nel meeting in Campidoglio, inizialmente fissato per oggi e poi improvvisamente slittato. "In caso contrario - l'avvertimento del tycoon statunitense - sarebbe una catastrofe per il futuro dell'AS Roma, del calcio italiano, della città di Roma e francamente per i futuri investimenti in Italia". Le parole di Pallotta arrivano dopo un lungo silenzio da parte del presidente, che ha affidato la partita stadio al fidato dg Mauro Baldissoni e al costruttore Luca Parnasi. Il businessman, tuttavia, potrebbe decidere adesso di anticipare il ritorno in Italia (fissato al momento per la metà di marzo) se la situazione dovesse richiederlo. Con questa uscita pubblica via social, intanto, Pallotta ha messo in chiaro la posizione dei proponenti, sottolineando l'importanza di un progetto su cui sono stati già investiti più di 60 milioni di euro. Un progetto che Pallotta ha programmato nel momento stesso in cui ha deciso di acquistare la Roma e che adesso non vuole veder svanire a un passo dalla realizzazione.


Bonafede, annullamento è ipotesi in campo - "L'annullamento della delibera comunale sullo Stadio della Roma è un'ipotesi in campo: ma è semplicemente stata avviata una procedura in via cautelativa per vedere le possibili soluzioni. Al momento non cambia nulla". Lo ha detto il deputato M5s Alfonso Bonafede uno dei due 'tutor' di Virginia Raggi, arrivando ad incontrare Beppe Grillo insieme a Riccardo Fraccaro. "La sindaca ha a cuore l'interesse del Comune", ha aggiunto il deputato.

Ma il progetto potrebbe anche essere riperimetrato nella stessa area, secondo l'idea dell'ex assessore all'Urbanistica Paolo Berdini. Cautelarsi da una causa milionaria, in caso di annullamento della delibera, è in questo momento la preoccupazione del Comune. Che però vaglia anche le cautele da prendere in caso di denunce e iniziative da parte della base e dei molti consiglieri contrari alla cementificazione che l'attuale progetto secondo loro comporta. 

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