Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia a Roma, ecco tutte le tappe della storia

Mafia a Roma, ecco tutte le tappe della storia

Tutto iniziò nel 2011, il maxiblitz lunedì 1 dicembre

09 dicembre 2014, 19:12

Redazione ANSA

ANSACheck

Mafia a Roma, ecco tutte le tappe della storia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mafia a Roma, ecco tutte le tappe della storia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mafia a Roma, ecco tutte le tappe della storia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il blitz con gli arresti di 37 persone dell'inchiesta sulla mafia romana che sta terremotando la vita istituzionale della Capitale è avvenuto esattamente 8 giorni fa. Il primo ad essere bloccato nell'operazione "Mondo di mezzo" è stato quello che inquirenti ritengono essere il capo del Clan, Massimo Carminati. L'ex Nar e presunto appartenente alla Banda della Magliana è stato bloccato mentre a bordo di un' auto si stava allontanando dalla sua villa a Sacrofano, a pochi chilometri da Roma. Con l'ex terrorista nero sono finiti in carcere anche ex amministratori locali, manager di municipalizzate e imprenditori. Per loro i pm di piazzale Clodio contestano il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Gli indagati per la procura di Roma sono circa un centinaio e tra l'oro l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e l'assessore alla casa della giunta Marino, Daniele Ozzimo e il presidente dell'assemblea capitolina Mirco Coratti, entrambi del Pd, che si sono già dimessi pur dichiarandosi "estranei". Indagato anche il responsabile della Direzione Trasparenza del Campidoglio, Italo Walter Politano così come l'imprenditore Gennaro Mokbel, già coinvolto nella maxitruffa Tis e Fastweb.

Dietro le sbarre anche l'ex ad di Ente Eur Riccardo Mancini, l'ex vicecapo di gabinetto del Campidoglio Luca Odevaine, l'ex ad dell'Ama Franco Panzironi, l'ex dirigente del servizio giardini del Comune di Roma Claudio Turella e il dirigente dell'Ama Giovanni Fiscon. A Regina Coeli anche tutta la "cupola nera", quella rete di collaboratori e faccendiera che fa riferimento al "Re" Carminati come Riccardo Brugia, il manager Fabrizio Franco Testa, il presidente della cooperativa 29 Giugno, Salvatore Buzzi e Nadia Cerrito, la donna a cui l'organizzazione aveva affidato la gestione del "libro nero", una sorta di contabilità del sistema di tangenti con cui il clan mungeva la macchina amministrativa della Capitale.

L'indagine della Procura di Roma ha radici lontane che risalgono al settembre del 2011 quando Roberto Grilli, skipper romano di 51 anni, fu fermato al largo di Alghero con 503 chili di cocaina a bordo della sua barca a vela "Kololo II": a tradirlo un' avaria. Grilli comincia a raccontare il "sistema Carminati" e a scoperchiare la pentola del malaffare, dei mille traffici illeciti del clan. Grilli collabora e diventa la "gola profonda" che chiarisce ruolo, struttura, affari dell'organizzazione e dei vari componenti. Riconosce e identifica tutti gli uomini di Carminati e disegna l'organigramma. Successive indagini (chiamate Catena e Catena II) tracciano il sistema illecito di Mafia Capitale e la sua capacità di penetrazione nella pubblica amministrazione. Dal business dei rifiuti a quello per l'accoglienza agli extracomunitari. E ancora: usura, gioco d'azzardo e appalti, tutto gestito da un comitato d'affari permanente che aveva interlocutori bipartisan pronti a scendere a patti con il clan.

Sterminato il potere di penetrazione della cupola, a volte anche millantato: dagli enti locali al Viminale, dalla Prefettura al Vaticano tramite alcune congregazioni religiose. Gli uomini di Carminati si muovono a tutto campo. Gestiscono e controllano sia la malavita locale, in particolare quella di Roma Nord, in mano -secondo l'inchiesta- ad un ultrà della Lazio, Fabrizio Piscitelli detto "Diabolik", ma riescono ad accaparrarsi commesse e appalti importanti e milionari grazie ad agganci in "alto", avvicinando e corrompendo imprenditori e dirigenti di amministrazioni. Nella loro rete anche politici. Le indagini non si fermano. Sono cento i nomi su cui i magistrati stanno ancora indagando. Tutti iscritti nel registro degli indagati. La storia non finisce qui.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza