(ANSA) - ROMA, 08 LUG - Il mercato digitale ha tenuto sul
2020 chiudendo con un dato migliore delle previsioni a 74,5
miliardi di euro (+0,6%) e già nel 2021 invertirà la rotta
spinto dal Pnrr ma e il Governo non dovrà dimenticare di
lavorare alla transizione più importante, quella culturale.
Imprese e politica su questo sono allineate e lo hanno
puntualizzato durante un evento organizzato da Anitec-Assinform,
l'associazione di Confindustria, in occasione della
presentazione dello studio "Il Digitale in Italia 2021".
"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è la cornice
all'interno della quale dovremo incanalare gli sforzi e
prevediamo che il settore digitale nel 2024 raggiunga quasi i 95
miliardi" dichiara Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform. Il
vice presidente di Confindustria, con delega al digitale, Luigi
Gubitosi porta subito il focus sui big data, sul cloud e
l'intelligenza artificiale prima che il dibattito ricada di
nuovo sulla Rete. "E' un tema vecchio, lo stadio 1, e se ne
stiamo ancora parlando è preoccupante" ora bisogna piuttosto
parlare di come portare lì le aziende, accelerando la
trasformazione. In questo i big sono già impegnati. Leonardo si
candida a dare un contributo importante. "Stiamo sviluppando il
tema della città intelligente, la Pa digitale sul fronte
sanitario, stiamo lavorando per aumentare efficienza e
connessione logistica digitale e uso capacità spaziale alla base
del greendeal con la geoosservazione - spiega l'ad Alessandro
Profumo in audizione alla Camera confermando la collaborazione
al Psn (il piano strategico nazionale). "Nel disegnare il
futuro, il settore del digitale ha una grande responsabilità e
un ruolo: voi sarete quelli che disegneranno la strategia futura
delle filiere industriali del paese" ma nel sottolinearlo il
presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, fissa la priorità sul
sociale. "In Italia abbiamo 4 disuguaglianze, di genere,
generazionale, di territorio e competenze. E' il momento per
rispondere a quelle disuguaglianze, se falliamo in questo di
fatto falliamo in tutto". (ANSA).
Telecomunicazioni, calano ricavi ma boom investimenti
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