Investimenti in tecnologie innovative, politiche aziendali sostenibili e attenzione al capitale umano: sono i tre pilastri su cui costruire l'impresa del futuro. A dirlo è Gellify, azienda bolognese che realizza modelli di open innovation investendo in realtà emergenti e tecnologie capaci di cambiare realmente i processi corporate, ponendosi come ponte di collegamento tra imprese e startup. "L'innovazione ha lo scopo di sfidare lo status quo e adattare le aziende ad un mondo in rapida evoluzione - viene spiegato da Gellify in una nota -. Senza di essa, le imprese rischiano di accontentarsi dei successi del passato e finiscono per perdere quote di mercato". Allo stesso modo, senza operazioni di venture capital, "il processo di lancio di una nuova attività digitale non sarebbe abbastanza veloce". In tali circostanze, "le operazioni di exit industriale saranno la strada da percorrere in Italia: l'acquisizione di società innovative da parte di imprese della stessa industry costituirà un enorme stimolo per la crescita della cultura imprenditoriale all'interno delle organizzazioni, sia in ottica di innovazione tecnologica che di attività di venturing puro". Secondo Gellify, per il rinnovamento din chiave 4.0 dei processi industriali, è "imprescindibile" focalizzarsi, non solo su fatturato, clienti o numero di dipendenti, quanto sulla tecnologia innovativa sviluppata e su operazioni concrete che creino valore, vantaggio competitivo e, di conseguenza, ritorno economico. Altro trend in crescita riguarda gli investimenti in open innovation in ottica sostenibile: nel biennio 2018-2020, secondo l'Energy Report di NTT Data - le 33 maggiori aziende del settore energy hanno messo a segno 317 investimenti in 258 startup. E' fondamentale poi puntare sulla formazione di giovani talenti capaci di implementare modelli di business innovativi, soprattutto all'interno delle imprese più tradizionaliste
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