Il lockdown, ha colpito più della metà delle imprese toscane e umbre attive nei comparti dell’industria e servizi. A evidenziarlo è la Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, sulla base di un'elaborazione del contesto produttivo delle due Regioni. "I provvedimenti di chiusura delle attività produttive hanno interessato più della metà delle unità locali (54% in Toscana, 50% in Umbria rispetto al 49% in Italia) e la metà degli addetti (50% in Toscana, 46% in Umbria rispetto al 44% in Italia) con impatti per poco meno del 45% del valore aggiunto (45% in Toscana, 40% in Umbria rispetto al 41% in Italia)", spiega la Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. “Una prima valutazione degli effetti della crisi in corso si può cogliere dall’andamento dei flussi di commercio internazionale regionale nel primo semestre”, che si è chiuso in entrambe le Regioni con un calo delle esportazioni “nell’ordine del 15% in linea con la media italiana”. Infatti, “se nei primi tre mesi dell’anno si era assistito a una sostanziale tenuta delle vendite all’estero di Toscana (+0,3%) e Umbria (+0,8%), nel secondo trimestre si è manifestato a pieno l’impatto delle chiusure e delle restrizioni alla circolazione: entrambe le regioni hanno registrato una riduzione dell’export pari a circa il -29%”.
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Intesa Sanpaolo