(ANSA) - MILANO, 11 GEN - La pandemia ha spinto le piccole
imprese artigiane a innovarsi e ha accelerato l'uso di strumenti
digitali, ma sull'e-commerce c'è ancora molta strada da fare.
Solo il 10% ha un sito che permette gli acquisti on line, poche
hanno scelto un'app per smartphone e tablet per promuoversi o
vendere online. Risulta da un'indagine interna di
Confartigianato sull'innovazione digitale, attività di
e-commerce, consegne a domicilio e sui cambiamenti di
comunicazione imposti dalla pandemia. Il 53,5% delle imprese ha
un sito, ma soltanto un terzo lo aggiorna costantemente. Il
60,5% dispone di pagine ufficiali su canali come Facebook,
Twitter, Pinterest, Instagram, Linkedin e YouTube per
condividere notizie su prodotti, servizi ed eventi. Il 39% ha
avviato il servizio di consegne a domicilio. Il 60% delle
imprese è interessato a proseguire sulla strada dei canali
digitali, in abbinamento alle modalità tradizionali. In Piemonte
il freno è rappresentato dalle infrastrutture: la banda larga
raggiunge appena il 57% della popolazione. "L'emergenza
sanitaria - afferma Dino De Santis, presidente di
Confartigianato Torino - ha dimostrato che le imprese più
resilienti sono state proprio quelle già organizzate da un punto
di vista digitale. Durante il lockdown alcune imprese per la
prima volta hanno sperimentato nuovi canali per relazionarsi con
clienti e fornitori. E' anche vero che le giovani generazioni
sono più disposte a fare questo salto, mentre gli altri vanno
aiutati nel percorso digitale con corsi di formazione, software
gestionali, piattaforme di e-commerce. Il problema è anche
quello di avere all'interno delle imprese figure dedicate per
gestire il pacchetto digitale". (ANSA).