(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Linea dura del PGA Tour che nega ai
suoi membri il via libera per giocare il primo torneo della LIV
Golf Invitational Series, organizzato dalla Superlega araba e in
programma dal 9 all'11 giugno a Londra. Con una nota inviata ai
giocatori dal vicepresidente esecutivo Tyler Dennis, il PGA Tour
ha spiegato "che questa è la decisione migliore da prendere
nell'interesse della nostra organizzazione e dei golfisti
iscritti alla stessa".
E adesso si attende la reazione di diversi protagonisti del
green. Da Sergio Garcia a Lee Westwood, da Ian Poulter a Martin
Kaymer passando per Phil Mickelson e Richard Bland. Sono solo
alcuni dei golfisti che hanno chiesto il nulla osta per giocare
gli eventi della Lega separatista. Che non ha però alcuna
intenzione di mollare la presa e anzi, ha deciso di rilanciare.
Greg Norman, Ceo della LIV Golf ed ex numero 1 al mondo del
green, ha rivelato di aver convinto il PIF (fondo sovrano
dell'Arabia Saudita) a ricevere finanziamenti extra, pari a 2
miliardi di dollari, per trasformare la sua serie di eventi in
una vera e propria lega entro il 2024, quando l'obiettivo è
quello di passare dalle otto gare attuali alle 14.
"L'idea è quella di cambiare l'aspetto e l'intera
presentazione del modo in cui il golf è stato giocato negli
ultimi 53 anni", ha spiegato Norman. Con i tornei che si
giocheranno sulla distanza di 54 (e non 72) buche.
Eppure, nonostante il 'niet' del PGA Tour, Norman è sicuro
che "numerosi giocatori prenderanno parte ai nostri appuntamenti
anche senza il via libera del massimo circuito americano
maschile. Il nostro obiettivo non è quello di intraprendere una
battaglia legale con PGA Tour e DP World Tour, noi abbiamo una
interpretazione diversa da quella loro. In quest'epoca c'è stato
un monopolio ma la nostra unica intenzione è quella di offrire
opportunità e migliorare il gioco del golf". (ANSA).