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Fenomeno Johnson; vince Masters da n.1 con record

"Green Jacket" è sua, "sensazione unica ed emozionante"

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 15 NOV - Nessuno come lui nella storia del The Masters. Dustin Johnson è il padrone del golf maschile e ora è anche il nuovo re del Masters Tournament. Ad Augusta, in Georgia (Usa), il 36enne di Columbia (South Carolina) fa la storia e conquista, con un totale di 268 (-20) colpi - il punteggio più basso mai realizzato nella competizione - la sua prima "Green Jacket". Per la prima volta dal 2002 un leader del world ranking torna a imporsi al Masters Tournament, l'ultimo a realizzare questa impresa fu Tiger Woods. Proprio al californiano Johnson ha sfilato la giacca verde con Woods, campione uscente, che ha chiuso il torneo al 38/o posto. Dal sogno del 2019 all'incubo del 2020. Sull'Amen Corner, dove lo scorso anno Francesco Molinari aprì le porte al successo dell'asso americano, Woods ha spedito la palla in acqua per tre volte alla 12 (par 3), chiudendo la buca in 10 colpi.
    Realizzando il peggior score della sua carriera, su una singola buca, in un evento del PGA Tour. Nel teatro dei sogni del green, l'Augusta National, la festa è tutta per Johnson che, al traguardo, piange di gioia e abbraccia il fratello (Austin) caddie e la moglie Paulina. "Poter condividere questo trionfo con la mia famiglia - ha spiegato l'americano - è una sensazione unica e bellissima. Sono talmente contento che faccio fatica a parlare". Johnson celebra così la seconda vittoria in un Major.
    Era dal 2016, anno dell'exploit allo US Open, che il player statunitense non riusciva a imporsi in un torneo del Grande Slam. Secondo nel 2019, diciannove mesi dopo - nel primo Masters dell'era Covid, in scena a porte chiuse - Johnson è riuscito nel capolavoro. Con una prova d'autorità ha ipotecato il titolo nel "moving day", chiuso con 4 colpi di vantaggio su un terzetto d'inseguitori, tra questi anche l'australiano Cameron Smith e il sudcoreano Sungjae Im, che non si sono mai arresi e hanno chiuso la competizione al secondo posto (273, -15). Poi, nel round finale, dopo qualche errore di troppo (due bogey consecutivi alla 4 e alla 5, fino a quel momento aveva realizzato altrettanti bogey in 57 buche), Johnson è tornato a far la voce grossa prendendosi la ribalta.Per il sesto anno consecutivo per Rory McIlroy sfuma la chance di realizzare il Grande Slam. Il nordirlandese, nonostante una grande reazione nei giri finali, è solo 5/o (277, -11) alle spalle di Justin Thomas (quarto con 276, -12). Niente da fare neanche per Jon Rahm. Lo spagnolo, 7/o (278, -10) come Brooks Koepka e Pan Cheng-tsung, è costretto a rinviare ancora una volta l'appuntamento con la prima vittoria in un Major.Ad Augusta rimpianti anche per Woods. Che dopo l'incubo materializzatosi alla 12 ha chiuso la sua prova con un parziale di 76 (+4) su un totale di 287 (-1) colpi, realizzando però cinque birdie nelle ultime sei buche, per una reazione sì importante ma tardiva. Doveva essere poi il torneo di Bryson DeChambeau, grande favorito della vigilia, ma lo "scienziato pazzo" - soprannome derivato dalla sua laurea in fisica - del golf non è andato oltre la 34/a piazza (286, -2). Masters da dimenticare pure per Chicco Molinari, out al taglio. Dallo stop per Covid, al trionfo Masters. Johnson con questo score ha polverizzato il precedente record, stabilito da Woods nel 1997 ed eguagliato da Jordan Spieth nel 2015, scrivendo una nuova pagina da record ad Augusta e festeggiando la 24/a impresa sul PGA Tour, cifra comprensiva di 2 Major e 6 WGC. Il mondo del golf è ai suoi piedi. (ANSA).
   

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