(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Nessuna quarantena una volta arrivati negli Stati Uniti. Ma resta il problema dell'isolamento da affrontare al rientro nei paesi d'origine o residenza.
L'esenzione fornita dagli USA non solo agli sportivi professionisti, ma anche ai loro familiari, potrebbe facilitare il ritorno, sponda golf, sul PGA Tour americano di molti big continentali.
Le restrizioni sui viaggi e le norme sulla quarantena (14 giorni d'isolamento una volta arrivati) rappresentavano un ostacolo per tanti giocatori e caddy europei che avevano deciso di saltare almeno i primi appuntamenti di ripresa - dopo lo stop per l'emergenza sanitaria - in attesa di nuovi sviluppi. Da Tommy Fleetwood a Francesco Molinari, fino a Lee Westwood. Con l'apertura degli States adesso le cose potrebbero cambiare.
Anche se alcuni nodi, come quello relativo al rientro in Europa, sono ancora da sciogliere.
Inoltre restano le preoccupazioni per l'andamento della curva dei contagi negli Stati Uniti, ancora preoccupante. In più l'European Tour di golf ha fornito un assist a tutti i suoi membri ed è pronta a svelare un piano di 3-4 tornei da organizzare nel Regno Unito in estate, sempre a porte chiuse.
Uno scenario, questo, che potrebbe convincere tanti giocatori, a partire da quelli che vivono in Inghilterra, a scegliere una strada più semplice fino a che l'emergenza sanitaria non sarà cessata.
Intanto il PGA Tour, che ripartirà l'11 giugno dal Texas col Charles Schwab Challenge, ha fornito nuovi dettagli sui voli charter messi a disposizione per consentire gli spostamenti in sicurezza di giocatori e caddy del circuito da uno stato all'altro. Ci saranno 114 posti disponibili su un Boeing 737 che trasporterà il lunedì mattina, il giorno dopo la fine di un evento, i protagonisti. I sedili centrali non verranno utilizzati e solo chi risulterà negativo a un test sulla saliva per il Covid-19, che verrà fatto al termine del terzo round di ogni evento, potrà essere ammesso al volo. Tutti i passeggeri saranno chiamati ad indossare la mascherine.
(ANSA).