Strasburgo, lecito uso Gesù negli spot
Il Gesuita padre Occhetta commenta, 'tradito rispetto e laicità'

(ANSA) - STRASBURGO, 30 GEN - La Corte europea dei diritti
umani legittima e difende l'uso di simboli religiosi nelle
pubblicità, e condanna la Lituania per aver multato un'azienda
che si è servita di Gesù e Maria su poster e internet per
vendere vestiti. Secondo i giudici la multa inflitta per aver
"offeso la morale pubblica" ha violato il diritto alla libertà
d'espressione dell'azienda.
Una decisione che non trova d'accordo padre Francesco
Occhetta: "La pronuncia ha tradito il principio di laicità che
si fonda sul rispetto della libertà religiosa", dice il gesuita,
scrittore della "Civiltà Cattolica". Se si tutela "il diritto di
espressione si dovrebbe tutelare anche il diritto a non vedere
umiliato il proprio sentimento religioso. Non si può elevare un
principio per distruggerne un altro", sottolinea.
"Più che corte per i diritti umani dovrebbe chiamarsi corte
islamica. Non si scherza su alcun simbolo e figura religiosa",
ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.
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