(ANSA) - ADDIS ABEBA (ETIOPIA), 22 AGO - Feyisa Lilesa non
dovrà affrontare alcuna accusa. Anzi, una volta tornato in
patria riceverà "il benvenuto degno di un eroe". E' quanto ha
assicurato un portavoce del governo etiope, a proposito del
maratoneta che ai Giochi di Rio ha vinto l'argento tagliando il
traguardo con i polsi incrociati nel gesto delle manette in
segno di protesta per le persecuzioni contro l'etnia degli
Oromo, tribù alla quale appartiene. Ieri Lilesa aveva
manifestato il timore di essere ucciso o quanto meno
imprigionato se fosse tornato in Etiopia dopo il
gesto, diffuso dalle televisioni di tutto il mondo.
Lilesa "non dovrà affrontare alcuna conseguenza per aver
manifestato la sua posizione - ha detto Getachew Reda, portavoce
del governo - Dopo tutto, è un atleta che ha assicurato una
medaglia d'argento al suo Paese". Nonostante queste parole
concilianti, resta da chiarire se l'atleta tornerà in Etiopia.
Gli Oromo sono il più grande gruppo etnico dell'Etiopia con
circa 40 milioni di persone.