C'è un vitigno la cui sorte non fa dormire tantissimi produttori del Friuli Venezia Giulia, in primis quelli del Collio. E' la Ribolla gialla, per la quale si sta aspettando dai Ministeri competenti il disciplinare che ne regolarizzi la commercializzazione.
''In Italia le procedure e la burocrazia in questo campo - sottolinea il presidente del Consorzio Collio, Robert Princic - sono lunghissime e complicatissime. Speriamo solo in tempi non biblici in modo da poterci poi uniformare''.
La Ribolla gialla è uno dei vini autoctoni del Friuli Venezia Giulia. E' diffusa un po' sull'intero territorio regionale, ma la qualità della produzione del Collio è ovviamente insuperabile. E' stata imposta sul mercato nella versione spumantizzata da Manlio Collavini, altro padre nobile della viticoltura regionale. Anche la versione senza bollicine, però, sta riscuotendo un grande successo. Il disciplinare dovrebbe garantire il nome del vitigno e regolamentarne produzione e commercializzazione. Si intende evitare così un secondo 'caso Tocai' con la perdita del nome di un vitigno storico del Friuli Venezia Giulia.
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