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Turismo: Fvg; Sauris, borgo montano di leggende e palato

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Turismo: Fvg; Sauris, borgo montano di leggende e palato

Isola alloglotta del Fvg animata da una comunità germanofona

SAURIS, 05 marzo 2019, 12:18

Alberto Rochira

ANSACheck

Veduta di Sauris in Inverno - Foto di Luciano Gaudenzio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Veduta di Sauris in Inverno - Foto di Luciano Gaudenzio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Veduta di Sauris in Inverno - Foto di Luciano Gaudenzio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Secondo la leggenda, furono due soldati giunti dalla vicina Austria a fondare questo splendido borgo montano che in friulano si chiama Sauris e Zahre nell'idioma locale, un'antica variante della lingua germanica (dialetto alto-tedesco). Incastonato nella lunga e stretta valle del Lumiei, in Carnia (Udine), il piccolo centro è adagiato in una conca dominata dalle spettacolari cime delle vicine Dolomiti. A impreziosire un paesaggio dolce e aspro al tempo stesso, innevato d'inverno, e verdissimo d'estate, è il placido lago che si colora di diverse sfumature, incantando ogni visitatore. L'abitato (suddiviso in Sauris di Sotto e Sauris di Sopra, con le frazioni di Lateis, La Maina e Velt), si estende tra i 1.000 e i 1.400 metri di altitudine ed è attorniato da malghe e pascoli. A risiedervi è un'operosa e vivace comunità germanofona, aperta e accogliente, ma anche gelosamente attaccata alle proprie tradizioni. A raccontare della tipicità di queste terre sono pure le particolari architetture, caratterizzate da elementi semplici e funzionali. Nel cuore dei borghi, esempi illustri sono le due chiese: a Sauris di Sopra la chiesa di S. Lorenzo, con un pittoresco campanile con un'alta cuspide ricoperta di scandole. All'interno, un prezioso gioiello del Cinquecento, l'importante altare opera di Michael Parth da Brunico. Il santuario di Sauris di Sotto, invece, custodisce uno scenografico altare a sportelli di legno intagliato, dorato e dipinto sempre da Parth nel 1524. Vi trovano spazio numerosi ex voto dei pellegrini che per secoli hanno fatto tappa al santuario per venerare S. Osvaldo, del quale è conservata una reliquia. Meta interessante per escursionisti e appassionati di sport e ambiente, Sauris/Zahre offre un ventaglio di proposte in fatto di attività sportive, passeggiate, benessere e tempo libero: dallo sci (specie per principianti) alle slitte trainate da cavalli, dalla spa al trekking. La gamma di possibilità è vastissima per chi ama mantenersi in forma e godersi la natura incontaminata. Di schietta ispirazione asburgica è la ricettività, che conta pensioni e hotel con il massimo comfort, ma anche sistemazioni più rustiche, nei bed&breakfast o nel cosiddetto albergo diffuso. Scrigno di tradizioni arcaiche e molto sentite, Sauris vanta feste religiose e popolari decisamente peculiari, ma di grande richiamo, come ad esempio il rito 'pagano' del Carnevale, che ha come protagonisti il Rölar, ricoperto di fuliggine e bardato con rumorosi sonagli, e il Kheirar, armato di una grande scopa. Uno dei punti di forza è la produzione agroalimentare, che fa da volano allo sviluppo dell'economia e del turismo, trasformando Sauris in un "must" per ogni gourmet che si rispetti. Dallo squisito prosciutto crudo leggermente affumicato, che prende il nome dallo stesso paese ed è prodotto secondo la ricetta tipica, fino alla genuina e aromatica birra locale, anch'essa denominata come il suo luogo d'origine. E poi ci sono i formaggi di malga, tutti da assaggiare, preziosi come i pascoli alpini dove nascono da mani esperte, ma anche i deliziosi piccoli frutti e i loro derivati. Occasioni ideali per degustare queste leccornie, oltre a locande e ristoranti, vengono offerte nel corso dell'estate dalla "Festa del prosciutto" e dalla "Festa del formaggio salato e di malga". Per l'artigianato, a farla da padrona è la raffinata arte della tessitura. I saurani amano sperimentare cose nuove: tra queste, la coltivazione della fava, ideale per il microclima locale, già praticata da alcuni produttori giovani e intraprendenti.

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