"Il filo dei ricordi" è una locuzione che nel piccolo comune di Forni di Sopra, circondato dalle vette dolomitiche, ha un significato pregnante, esteso: l'attaccamento alle antiche tradizioni di piccolo borgo rurale dedito ad attività agricole e tessili. E' per questo che è stata scelta per intitolare l'esposizione aperta nella secentesca casa rurale della Busa, conosciuta come la Ciasa dai Fornés.
Vi sono in mostra antichi indumenti e tessuti, impreziositi da ricami ad ago e uncinetto, realizzati dagli artigiani locali con tradizionali strumenti di lavoro. Un'altra parte del museo è interamente dedicata alla produzione familiare degli "scarpéts", tipiche calzature carniche di velluto prodotte a mano. L'attività rurale, come il lavoro nei prati, nei campi e nelle stalle, è invece al centro dell'esposizione allestita ne "La Casina da Vic" l'ex latteria sociale di Vico, nel centro del paese, dove sono conservati anche antichi esemplari di slitte, ramponi e sci e dove è stato riprodotto un laboratorio da falegname in cui sono esposti vecchi attrezzi da lavoro.
Per immaginare la vita quotidiana nella piccola comunità basta passeggiare per il borgo osservando con attenzione le pareti bianche delle case sulle quali a partire dal 1973 Marino Spadavecchia (1909-2004), artista veneziano, vi ha dipinto oltre 50 grandi murales, proprio su questo tema. Dunque, la partenza dell'emigrante, i lavori tradizionali, le feste di paese.
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