TRIESTE - Uomini e donne divise da un muro, a Trieste esiste ancora oggi uno stabilimento balneare dove la libertà degli utenti deriva proprio dalla separazione. Il "pedocin" è praticamente in centro, meta di pause pranzo e tintarella nei momenti liberi, è stato costruito nel 1903 dal Comune vicino alla Lanterna da cui deriva il nome vero. Il porto non si era ancora insediato in quella zona e la stazione, oggi museo ferroviario, era a pochi passi.
All'inizio era un semplice steccato e poi nel corso del tempo sono arrivati i mattoni con l'ultima versione nel 1959 quando la parte delle donne ha "invaso" quella degli uomini, il motivo è banalmente legato al fatto che insieme alle donne entrano anche i bambini.
L'ingresso ha il costo simbolico di un euro ed è talmente tanto amato dai cittadini che le frizioni maggiori con l'amministrazione derivano dalle chiusure invernali sempre poco digerite dagli habitué.
A raccontare la storia di questo stabilimento balneare sono state le televisioni di tutto il mondo, anche dal Giappone, ed il film "L'ultima spiaggia" di Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan.
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