"Quando c'è un conflitto con
qualcuno, bisogna cercare la via del confronto e del dialogo.
C'è infatti un elemento da cui non possiamo prescindere: la pace
si fa sempre in due, mai da soli. Pregare per la pace significa
chiedere al Signore che illumini i cuori di tutti, perché per
raggiungere la pace tutti devono collaborare". Lo ha detto
stasera l'arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba,
nell'intervento al Santo Rosario per la pace, celebrato nella
Basilica della Beata Vergine delle Grazie, gremita dai fedeli.
L'arcidiocesi friulana ha così aderito alla preghiera per la
pace che, insieme con la pratica del digiuno, Papa Francesco
aveva chiesto alla Chiesa per oggi, 7 ottobre, memoria della
Beata Vergine del Rosario e primo anniversario dell'attacco di
Hamas a Israele. Mentre il conflitto in Medio Oriente si
aggrava, e quando ancora non si intravede uno spiraglio di
"cessate il fuoco" in Ucraina, "è significativo trovarci qui,
davanti all'icona della Beata Vergine delle Grazie, per
implorare il dono della pace", ha sottolineato mons. Lamba.
"Pregare per la pace - ha continuato - significa chiedere al
Signore che illumini i cuori di tutti, perché per raggiungere la
pace tutti devono collaborare. Inoltre, il desiderio della pace
passa senza dubbio dal riconoscimento e dalla comprensione del
dolore degli altri. Prendendo in considerazione il dolore di chi
è nel conflitto, allora - ha precisato - è possibile fermarsi
per ascoltare le ragioni dell' altro, facendo presenti le
proprie. Preghiamo quindi - ha concluso - affinché il Signore
susciti questo desiderio di pace nel cuore dei governanti e
delle persone coinvolte nei conflitti di questo tempo".
Alla preghiera nella Basilica delle Grazie di Udine si sono
unite diverse comunità del Friuli, invitate da mons. Lamba "a
pregare anche nelle case, nei luoghi di cura e nelle
parrocchie".
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