(di Francesco De Filippo)
Non una "transizione" ma una
"correzione del nostro percorso evolutivo da un modello di
sviluppo estrattivo e lineare, che sfrutta l'ambiente e lo
danneggia, a uno rigenerativo e circolare per sfruttare meno
risorse e inquinare di meno". Per Andrea Illy si può raggiungere
questo obiettivo con le Big Science e con l'AI, in grado di dare
risposte ai gravi problemi ambientali causati dall'uomo.
Illy, presidente della illycaffè e co-presidente con Jeffrey
Sachs della Regenerative Society Foundation, lo ha spiegato a
margine di Big Science Business Forum in corso a Trieste. "La
risorsa numero uno, la natura che ci dà da vivere, è una torta
che stiamo rimpicciolendo per un numero di commensali sempre più
alto". Per modificare questa situazione occorre "un cambiamento
della società, degli stili di consumo e di cultura, della
tecnologia intesa come energia, acqua, ambiente, industria e
inquadramento normativo". Una correzione "che necessita delle
scienze, umane e naturali. Quella che deve dare le risposte più
big è, appunto, Big Science" (progetto di ricerca che richiede
finanziamenti notevoli e su lunghi periodi, gruppi di scienziati
e tecnici, grandi laboratori). Big Science associata alla
"attuale intelligenza artificiale generativa e quella futura del
quantum computing con una potenza di un milione di volte
maggiore". Esempio: contro l'effetto serra, che sta "provocando
la chiusura del nostro sistema Terra", è "la Big Science che può
dare una risposta: filtrando l'energia che arriva sulla Terra
con geoingegneria spaziale, o facendo buchi ripristinando il
normale scambio di raggi infrarossi nello spazio". Analogamente,
con la Big Science si può "elettrificare l'energia": "Dobbiamo
attrezzarci per sfruttare istantaneamente l'energia del sole
perché non abbiamo modo di stoccarla; abbiamo nuovi stock come
l'idrogeno ma sono temporanei". Stesso discorso per la gestione
dell'acqua "le cui riserve diminuiscono" e la biodiversità:
"Come fatto per il genoma umano, va realizzato per tutta la
biodiversità esistente, per capire qual è la biodiversità
rilevante ai fini dei servizi ecosistemici che ci servono per la
vita". Non ha paura dell'AI? "Se l'intelligenza è la capacità di
risolvere i problemi e il progresso sono i problemi risolti,
allora l'IA moltiplica per "n" volte la capacità umana di
risolvere i problemi a partire da quelli creati
nell'Antropocene. La vera potenza dell'AI è nel problem solving:
noi abbiamo una capacità limitata di gestire la complessità, la
AI ha capacità quasi infinite".
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