Il Comitato Pace Convivenza Solidarietà Danilo Dolci ha ricordato stamani il 111/o anniversario della nascita dello scrittore triestino di lingua slovena Boris Pahor, "i cui occhi hanno custodito per cent'anni la memoria del Narodni Dom incendiato da nazionalisti e fascisti italiani", come riporta una nota precisando che quest'anno si ricordano anche gli 80 anni dall'arresto di Pahor da parte dei nazifascisti.
Nato il 26 agosto 1913 a Trieste, Pahor è
scomparso nella stessa città il 20 maggio 2022.
"Incarcerato e interrogato nelle stanze delle SS e Gestapo al
numero 4 di Piazza Oberdan, Pahor è stato deportato in diversi
campi di concentramento e sterminio, partendo dal primo binario
della Stazione di Trieste, accanto a quello che ora è il Silos,
noto adesso per i profughi di altri conflitti".
Il Comitato per
bocca di Luciano Ferluga sottolinea che "Boris Pahor è stato
uomo di pace, impregnando con essa le sue opere e indicando
quanto sia indispensabile impegnarsi per costruire condizioni di
pace, convivenza, solidarietà e fratellanza tra le persone e i
popoli".
Al Narodni Dom, "che potrà tornare ad essere strumento e
simbolo della Trieste plurale in Europa", il Comitato ha
collocato un cuore realizzato con i Fiori delle coroncine di San
Giovanni intrecciati all'uso popolare sloveno, "come intrecciate
sono le culture di Trieste: nel cuor di Trieste e con Trieste
nel cuor".
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