Servizi igienici "minuscoli" e docce
insufficienti per i detenuti in alta sicurezza nel carcere di
Tolmezzo e sovraffollamento al 175% nel carcere di Udine, dove i
detenuti sono 167 (di cui 64 stranieri) per 95 posti
disponibili, e dove le condizioni di vita, nelle celle al piano
terra, bisognose da anni di urgente ristrutturazione, sono
"insostenibili". E' la fotografia scattata dai rappresentanti
dell'associazione Nessuno Tocchi Caino, il segretario Sergio
D'Elia, e la tesoriera, Elisabetta Zamparutti, che, ieri e oggi,
insieme al Garante per i diritti dei detenuti del Comune di
Udine, Andrea Sandra, e al presidente della Camera penale
friulana, Raffaele Conte, hanno effettuato una visita alle due
carceri friulane. Nel penitenziario di Udine la delegazione è
stata accompagnata dalla comandante Monica Sensales.
"A Udine - ha evidenziato Raffaele Conte - i detenuti
psichiatrici sono il 30%, quelli che fanno ricorso a
psicofarmaci il 60%, mentre i tossicodipendenti sono pari al
50%. E' evidente che questa situazione unita alla carenza di
agenti di polizia penitenziaria, con una forza operativa di 74
su un organico previsto di 112, che costringe gli agenti stessi
a turni massacranti, costituisce una miscela altamente
esplosiva". Nel capoluogo friulano, ha riferito Conte, "la
situazione resta emergenziale, con un sovraffollamento pari al
50% in più rispetto alla media nazionale". Tra le altre
criticità rilevate, "la mancanza di medici e infermieri", i
"pochi detenuti che lavorano, solo 20", una "sala deposito dei
farmaci in stato di abbandono e un montacarichi fuori uso", una
temperatura di "35° oggi all'interno delle celle".
A fronte di queste problematiche, la delegazione ha
sollecitato, tra le misure da prendere contro il
sovraffollamento, "la rapida approvazione in Parlamento della
liberazione anticipata speciale, proposta di legge elaborata
dalla presidente di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini insieme
a Roberto Giachetti".
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