Chiuderà il 2 agosto, dopo una
proroga, la mostra più visitata negli ultimi anni all'Istituto
Italiano di Cultura di Bruxelles, come sostengono gli
organizzatori. È "L'arte triestina al femminile nel '900
d'avanguardia italiano ed europeo", che ha riscosso successo di
pubblico e di critica.
La rassegna, inaugurata a maggio, non è solo una bella mostra
ricca di opere di una epoca determinata e di un preciso luogo ma
è la testimonianza di quanto la Trieste di quegli anni, seppur
distante dalle dinamiche delle grandi città, fosse
all'avanguardia nella condizione delle donne, nella vita e
nell'arte. Una realtà diventata con gli anni segno distintivo in
tutta l'Italia di questa città dell'estremo Nord-Est. Un
fenomeno compendiato in più di 200 opere tra dipinti, incisioni,
ceramiche; oltre ad abiti, gioielli, foto, documenti, in buona
parte inediti.
Poderosa ed eterogenea dimostrazione ideata e curata dalla
esperta d'arte Marianna Accerboni, promossa e sostenuta dalla
Regione Fvg; con il contributo, tra gli altri, della Fondazione
CRTrieste. Ad averla visitata è stato un pubblico internazionale
ed eterogeneo, per gli organizzatori, richiamato anche dal
risalto dato dalla stampa belga, sorpresa dal fatto che in
Italia potesse esistere già nei primi del '900 una sorta di
enclave privilegiata come Trieste, in cui le donne vivevano con
70 anni di anticipo sul femminismo nazionale.
Oltre a testimoniare le più note Leonor Fini, Miela Reina e
Anita Pittoni, la mostra riscopre due artiste dimenticate: Maria
Luperi e Maria Melan. La prima fu molto amica di Gillo Dorfles e
della moglie di questi, Lalla, d'avanguardia in pittura, design
per teatro e moda e per l'intuizione esoterica di molte sue
opere.Melan collaborò con l'architetto Carlo Scarpa e con grandi
innovatori del costume e del design come Bruno Munari e Riccardo
Dalisi.
"L'arte della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles" avrà
una seconda tappa dal 5 settembre al 21 febbraio 2025 con 5
personali, all'Ufficio di Collegamento Regione Fvg di Bruxelles,
dei pittori friulani Claudio Mario Feruglio, Giorgio Celiberti e
Toni Zanussi e dei triestini Edoardo Devetta e Livio Rosignano.
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