Il giudice monocratico del
Tribunale di Trieste Alessio Tassan, accogliendo una richiesta
specifica del pm Pietro Montrone, ha condannato a pene tra i sei
e i dieci mesi a seconda delle posizioni e al risarcimento dei
danni alla parte civile, la Regione Fvg, 16 attivisti di
CasaPound responsabili del blitz nel palazzo del Consiglio
regionale Fvg nel 2020. I militanti entrarono senza
autorizzazione e giunsero fino al secondo piano facendo
irruzione nell'aula consiliare dove era riunita una Commissione
sul tema dei migranti. Gli attivisti, con un megafono, lessero
una sorta di proclama sul fenomeno migratorio dando vita a una
protesta. Lo rende noto il sito de Il Gazzettino precisando che
la vicenda giudiziaria si è conclusa ieri.
L'accusa è di aver causato l'interruzione o comunque aver
turbato la regolamentazione di un ufficio pubblico; tutti sono
stati condannati con l'aggravante di aver fatto irruzione in più
di cinque persone. In particolare, specifica Il Gazzettino,
Francesco Clun, di 35 anni, di Trieste, ex dipendente proprio
della Regione Fvg, e Nicola Di Bortolo, di 34, di Maniago
(Pordenone) (rispettivamente responsabile Giuliano e regionale
del movimento), sono stati condannati a dieci mesi di reclusione
in quanto responsabili dell'organizzazione dell'azione. Pena
ridotta a sei mesi di reclusione per gli altri 14 militanti, che
ad esclusione di un campano, sono tutti del Fvg.
I 16 - difesi dall'avvocato di Udine Giovanni Adami sono
stati anche condannati a risarcire il danno, quantificato in
10mila euro e le spese legali, per 3mila euro.
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