"Questa non è una battaglia di
destra o sinistra. La vita e la dignità sono di tutti. Sono
stanca. Chiedo solo pietà": è il nuovo appello di Martina
Oppelli, la donna triestina tetraplegica e affetta da sclerosi
multipla, alla quale Asugi, l'azienda sanitaria locale, aveva
negato l'accesso al suicidio medicalmente assistito.
Oggi a Trieste, insieme all'associazione Luca Coscioni, ha
fatto sentire ancora la sua voce. Parlando della Regione Friuli
Venezia Giulia - dopo lo stop del Consiglio alla proposta di
legge regionale di iniziativa popolare sul fine vita -, Orpelli
ha confermato di avere "piena fiducia in questa
amministrazione". "Ma devono sapere - ha aggiunto - che è dura,
tanto più d'estate, quando i fragili magari non hanno nemmeno
l'aria condizionata. Personalmente da qualche giorno devo fare i
conti anche con nuove allergie, verso un farmaco che mi aiutava
contro il dolore. Resto con il sorriso, ma non ce la faccio più.
Spero che venga capito che non ho nulla contro questa
amministrazione - ha ribadito - l'ho scelta anch'io. Spero solo
nel buon senso".
Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione Luca
Coscioni, presente oggi a Trieste, ha ricordato che "noi non ci
fermiamo. La proposta di legge che era stata presenta qui in
Friuli Venezia Giulia, con le firme dei cittadini, interveniva
per stabilire tempi certi nella risposta che un'azienda
sanitaria deve dare a un malato. Così invece si espongono i
malati a un'attesa senza fine".
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