Il Servizio Sanitario della Regione
Fvg ha registrato un complessivo miglioramento delle performance
valutato in 8 punti percentuali rispetto alla rilevazione 2023.
Una tendenza che continua a mostrare risultati positivi,
evidenziando dal 2017 ad oggi, un incremento che va dallo 0.35%
allo 0.50% attuale, con tendenza a ulteriori progressioni. Lo ha
certificato il report "Opportunità di tutela della Salute: le
performance regionali" redatto dall'Università Tor Vergata di
Roma, presentato oggi a Roma.
Per l'assessore alla salute Riccardo Riccardi "la visione
prospettica che ci offre lo studio CREA è dirimente rispetto a
qualsiasi polemica: è con il governo del centrodestra che alla
sanità regionale è stata impressa una svolta verso il
miglioramento. Non siamo noi a dirlo ma un ente terzo,
indipendente e autorevole come l'Università di Tor Vergata".
Riccardi parla di "una riorganizzazione efficace, che nessuno ha
avuto coraggio di fare nei precedenti 30 anni, e che garantirà
un futuro alla sanità. Un passato di indecisioni e scelte
discutibili ci hanno presentato un conto salato che stiamo
pagando assieme alla popolazione".
La valutazione delle performance degli indicatori del
rapporto CREA è passata dallo 0.42% attribuito nello scorso
anno, allo 0.50% nel rapporto 2024: incremento che porta la
sanità del Fvg a livelli di tutela socio-sanitaria valutati
"omogenei e con una netta tendenza al miglioramento
complessivo".
L'analisi di Tor Vergata mostra criticità nell'indice di
implementazione della rete oncologica e nel tasso di attuazione
del Fascicolo Sanitario Elettronico per gli indicatori
dell'innovazione. Per il sociale le voci critiche sono sempre
due: il tasso di disabili e/o anziani che ricevono assistenza
domiciliare integrata con servizi sanitari e il tasso di persone
deboli o a rischio (anziani e poveri) che ricevono interventi
per l'integrazione sociale.
"Su questi temi in particolare - ha detto Riccardi - stiamo
costruendo una rete di assistenza territoriale che dovrà dare
risposte a questi bisogni intervenendo in modo organico sulla
realtà locale".
L'ultimo indicatore in zona rossa è il tasso di accesso al
pronto soccorso che palesa un utilizzo inappropriato dei servizi
di Emergenza Urgenza da parte della popolazione: vanno contenuti
gli accessi di codici bianchi e verdi ampliando l'assistenza
territoriale. Contenute criticità anche per gli indicatori
economico-finanziari come l'incidenza dei consumi sanitari su
consumi e spesa sanitaria pro-capite.
Numerosi invece quelli che segnano la positività: partendo
dal raggiungimento dell' equilibrio nell'indicatore relativo
alla Spesa sanitaria pubblica pro-capite ovvero la distanza tra
spesa sanitaria pubblica regionale e media europea.
"L'attrattività del nostro sistema sanitario resiste e riusciamo
a contenere il numero delle persone che emigrano per avere una
risposta al loro bisogno di salute". Bene anche la quota delle
prestazioni specialistiche ambulatoriali in priorità B (10
giorni) nei tempi previsti (oltretutto in miglioramento) e il
tasso di rinuncia alle prestazioni per motivazioni economiche,
liste d'attesa lunghe, costi eccessivi. E ancora: "le politiche
di prevenzione e una capillare campagna di informazione ed
educazione alla salute stanno dando i loro frutti".
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