Tra gli effetti della geopolitica
sui traffici del porto di Trieste c'è il fatto che "il petrolio
ha una crescita più che a doppia cifra" a fronte invece di
"numeri non positivi sui container". Lo ha detto all'ANSA Zeno
D'Agostino, presidente dell'Autorità portuale di Trieste a
margine di un convegno.
Mentre il dato sui container è dovuto alla crisi provocata
dai ribelli Houthi nel Mar Rosso che "impatta in particolare
sulle compagnie che toccano Trieste" ed è una situazione che
perdura ormai "già da un paio di mesi", la crescita del petrolio
è "legata all'altra crisi", ha spiegato D'Agostino. "Quei Paesi
che già riforniamo con petrolio stanno aumentando la quota che
arriva da Trieste perché altro arrivava da oleodotti che invece
venivano da altre parti", ha affermato D'Agostino alludendo alla
Russia.
"La Cechia ha affermato pubblicamente che vuole raddoppiare
la quota di petrolio che passa da Trieste, tant'è che Siot sta
pensando di allargare l'oleodotto transalpino perché c'è una
crescita importante. E' chiaro che questo lo si fa nel tempo ma
c'è già una quota di aumento legato alla geopolitica", ha
rimarcato, precisando che nell'ambito della transizione verde,
lo stesso oleodotto "essendo un'infrastruttura già costruita che
va in tutta Europa, potrebbe essere ospitare, per esempio, un
idrogenodotto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA