"Il lavoro è la vera
infrastruttura del porto, quello che conta sono le persone. Al
contrario di colleghi che fanno sempre riferimento al traffico,
nella mia gestione sono stato convinto che la misura per capire
se un porto va bene o va male è basata sul fatto che il lavoro
ci sia. Una dimensione qualitativa, non quantitativa. Se c'è una
realtà che crea ricchezza e valore, questa deve essere
patrimonio di tutti e questo deve essere il ruolo del pubblico,
dell'Autorità di sistema portuale". Lo ha detto Zeno D'Agostino,
presidente dell'Autorità portuale di Trieste a un convegno
sull'intermodalità nei trasporti organizzato da Fit-Cisl,
tracciando un bilancio della sua esperienza a capo del porto di
Trieste.
"Abbiamo fatto l'opposto di quanto suggeriscono di fare i
libri di testo di management e non siamo andati verso la
terzializzazione e la privatizzazione. Da 12 imprese partecipate
siamo passati a 130. Qui c'è un pubblico che si espande, che ha
visione su quello che accade nel mondo e quindi investe in modo
diversificato, cosa che permette di mantenere un equilibrio
anche dal punto di vista del lavoro nei periodi, come questo, in
cui il lavoro va male", ha concluso D'Agostino.
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