Prima presentazione nazionale,
domani, al festival Dedica di Pordenone, dell'ultimo libro
tradotto in Italia di Arturo Pérez-Reverte, l'autore spagnolo
ospite della rassegna letteraria in corso a Pordenone fino a
sabato 23 marzo. Alle 20.45, nel convento di San Francesco,
Pérez-Reverte parlerà di "Linea di fuoco" (Rizzoli) con la
traduttrice Elena Liverani (voce italiana, fra gli altri
scrittori spagnoli e ispano-americani, di Isabel Allende).
L'incontro sarà un dialogo su un romanzo epico e corale,
omaggio alle migliaia di vittime della Guerra civile spagnola,
che commemora il dramma di un'intera nazione attraverso lo
sguardo di uomini e donne costretti a combattere una guerra
fratricida.
La narrazione, in "Linea di fuoco", che in Spagna è stato
definito "L'Iliade del Ventesimo secolo", si inserisce nella più
cruenta battaglia della Guerra civile spagnola, con un focus
sullo scontro combattuto sulle rive del fiume Ebro fra luglio e
novembre 1938, in particolare sulla notte fra 24 e 25 luglio,
quando le forze repubblicane sorpresero i fascisti con il favore
delle tenebre. La battaglia dell'Ebro fu momento decisivo della
guerra, dieci sanguinosi giorni in cui l'esercito di Franco
sopraffece quello repubblicano, ponendo fine di fatto alle
ostilità, che continueranno sì fino ad aprile dell'anno
successivo, ma a destini già decisi.
"Il brutto di queste guerre - scrive l'autore - è che senti
il nemico chiamare la madre nella tua stessa lingua". Basta
questa semplice frase per cogliere tutta la disperazione e la
mancanza di significato della guerra, soprattutto se si tratta
di una guerra civile.
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