Spirito libero, stimato clinico, cardiologo di area critica e grande lavoratore; uomo dalla profonda passione per la professione esercitata con autorevolezza. E poi dedizione, spirito critico e ironia. Sono le caratteristiche riconosciute al cardiologo di area critica Roberto Copetti, ex direttore del Pronto soccorso degli ospedali riuniti di Trieste e "pioniere" dell'ecografia multiorgano, del quale si sono tenuti i funerali a Gemona (Udine).
Copetti, che aveva 70 anni, carnico, aveva diretto numerose realtà organizzative d'emergenza e pronto soccorso del Friuli Venezia Giulia, ha operato nell'Ospedale di Tolmezzo, poi Trieste ai tempi di Gino Tosolini, poi di nuovo Tolmezzo, Latisana, di nuovo Trieste e infine Latisana. Considerato un grande trascinatore, soprattutto nei confronti dei giovani e degli studenti in particolare, che lo ammiravano, Copetti è stato ricordato nel corso della cerimonia non solo per la cultura medica, ma anche per l'integrità morale, la creatività e la passione.
Gianfranco Sinagra, Direttore Dipartimento Cardiotoracovascolare ASUGI, ne sottolinea la "abilità clinica" associata a "creatività diagnostica, passione e pragmatismo" e, appunto, lo spirito di "pioniere dell'ecografia multiorgano che dallo scetticismo portò agli algoritmi operativi internazionali per l'inquadramento e gestione dei malati di area critica".
Rodolfo Sbroiavacca, ex direttore del Pronto Soccorso e Medicina d'Urgenza dell'Ospedale di Udine, lo ha definito "un gigante della Medicina di Area critica".
Alle esequie erano presenti, oltre a parenti, amici e colleghi, anche infermieri e altre categorie professionali del settore.
Sono stati infine ricordati gli insegnamenti dello scomparso medico: "Bisogna riconquistare la passione di essere medico per risolvere concretamente i problemi delle persone, bisogna recuperare la passione nella formazione dei professionisti e nel trasferimento di conoscenza e nella costruzione di organizzazioni nuove".
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