Il sistema sanitario del Friuli
Venezia Giulia ha un numero di medici e infermieri ogni mille
abitanti superiore alla media nazionale (nel 2021 oltre 2 medici
ogni 1.000 abitanti a fronte di una media nazionale di 1,97 e
quasi 7 infermieri ogni 1.000 abitanti a fronte di una media di
5,12), buono anche il numero di medici di medicina generale che
ricevono uno tra i compensi più alti in Italia. Il Fvg inoltre
ha speso in media 48 euro pro capite per il privato accreditato
nel 2022, un dato inferiore alla media nazionale e alle punte
toccate ad esempio dal Lazio (oltre 200 euro). Sono alcuni dati
forniti dalla Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
(Agenas) e presentati oggi dal direttore generale, Domenico
Mantoan, nella riunione della III Commissione del Consiglio
regionale.
Tra le raccomandazioni dell'agenzia, c'è l'invito a sfruttare
di più il privato accreditato, perché nelle aree di criticità
emerse (come l'ortopedia) la Regione finanzia di fatto il
privato accreditato di altri territori dove i residenti si
recano per ottenere servizi sanitari (sono più di 3mila le
persone che vanno ad operarsi fuori regione per l'ortopedia
elettiva). Agenas consiglia inoltre di "riequilibrare i posti
letto tra quelli dedicati alle acuzie, che sono in eccesso, e
quelli per la riabilitazione intensiva ospedaliera, che sono
carenti". E, ancora, di razionalizzare in hub specialistici le
pediatrie, le chirurgie e le cure oncologiche per potenziare i
centri di cura primaria sul territorio.
Un altro elemento emerso riguarda gli accessi al pronto
soccorso: oltre il 70% dei casi è un codice bianco. Da qui il
suggerimento di Agenas di valutare la trasformazione di alcuni
punti di pronto soccorso sul territorio in centri di cure
primarie che possano dare risposte ai casi non urgenti. Per
questo, ha spiegato l'Agenzia, "è importante attivare gli
Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali (Cot)
per dare risposte di cure primarie ai cittadini".
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