"Abbiamo
annunciato due iniziative di mobilitazione che vogliamo mettere
a punto: il 27 gennaio vorremmo" avviare un'iniziativa a Trieste
"chiamando a raccolta la città e il territorio" per richiamare
l'attenzione sul futuro di Wartsila. Successivamente, a partire
da febbraio, "pensiamo di coinvolgere i lavoratori nei prossimi
appuntamenti al Mimit, prevedendo una loro presenza a fuori dal
ministero a Roma". Lo ha affermato il segretario territoriale
della Uilm, Antonio Rodà, al termine dell'assemblea nello
stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra (Trieste).
I dettagli della mobilitazione triestina, hanno riferito i
sindacati, saranno definiti nei prossimi giorni.
Intanto all'assemblea è stata registrata "una grande
partecipazione", circa 350 persone in presenza - la stima delle
sigle - e 460 da remoto. All'esterno dello stabilimento presenti
anche polizia e carabinieri.
Ora, ha osservato Massimiliano Nobis della segreteria
nazionale Fim, "chiediamo che il governo mantenga l'impegno di
accelerare il percorso di reindustrializzazione del sito".
"Serve modificare la normativa nazionale per impedire processi
di delocalizzazione e serve che il governo si impegni
maggiormente rilanciando le politiche industriali nel Paese", ha
affermato Luca Trevisan della segreteria nazionale Fiom. Per
quanto riguarda il dopo Wartsila, "con Ansaldo o con altre
aziende pubbliche si tratterà di passare dalle parole ai fatti",
in tempi "compatibili con quelli della procedura", quindi non
troppo dilatati.
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