Nei primi nove mesi del 2023, le
esportazioni della provincia di Udine hanno registrato un calo
in valore del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente (da 6.099 a 5.851 milioni di euro). Il dato è stato
reso noto oggi da Confindustria Udine.
Il risultato negativo dei primi tre trimestri dell'anno
scorso è dipeso dalla netta diminuzione avuta soprattutto nel
3/o trimestre (-13,1% la variazione tendenziale), maggiore
rispetto a quella segnata nel secondo (-5,9%), mentre era stato
positivo l'andamento nei primi tre mesi (+7,8%).
La variazione negativa dei nove mesi in provincia di Udine è
stata inferiore a quella rilevata a livello regionale, -7,4%
(-6,5% al netto della cantieristica), e la quota dell'export
udinese su quella regionale si è attestata al 39%, in crescita
rispetto al 37,6% del 2022. In flessione anche le importazioni,
-1,1% (da 4.008 a 3.966 milioni di euro). La bilancia
commerciale udinese si mantiene pertanto ancora positiva nei
primi 9 mesi, pari a 1.886 milioni.
Per quanto riguarda i settori produttivi, secondo le
rilevazioni di Confindustria Udine nei primi nove mesi risulta
in forte crescita l'export di macchinari (+44,6% sul 2022), di
apparecchiature elettriche e prodotti di elettronica (+35,5%) e,
in misura minore, di prodotti alimentari e bevande (+3,1%).
In flessione le vendite all'estero di prodotti della
metallurgia (-16,3%), prodotti in metallo (-25,2%), prodotti
chimici (-23,6% da 208 a 159 milioni di euro), articoli in gomma
e materie plastiche (-27,3%).
Al primo posto tra i principali Paesi per valore di export
rimane la Germania, per un valore che nei primi nove mesi del
2023 ha raggiunto i 933 milioni di euro, pari al 16% delle
vendite sui mercati internazionali, con una flessione
tendenziale del -9,4%. Al secondo posto gli Stati Uniti, con una
crescita del 14% (da 411 a 469 milioni di euro), trainata dalle
vendite di macchinari (+82,2%, da 130 a 237 milioni).
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