Si è conclusa con l'esecuzione di
cinque misure cautelari, emesse dal Gip su richiesta del pm,
un'indagine della polizia locale di Trieste tra gruppi di
giovani migranti che gravitano attorno a piazza Libertà. I
cinque dovranno rispondere di atti persecutori aggravati nei
confronti di un giovane extracomunitario che avrebbe subito
aggressioni, minacce e molestie.
Gli accertamenti degli agenti sono iniziati a fine settembre,
dopo l'arresto per rapina in piazza Libertà di un cittadino
afghano di 35 anni e di uno pachistano di 31: le informazioni
acquisite dalla polizia locale nei giorni successivi delineavano
un'articolata serie di comportamenti delittuosi in capo ai due
arrestati insieme ad altri 3 uomini, ovvero un cittadino afghano
di 33 anni e due pachistani di 31 e 18 anni.
I cinque - alcuni con plurimi precedenti di polizia e
coinvolti in recenti risse - avevano formato una banda che agiva
compatta tra i migranti della piazza, con atteggiamenti
intimidatori. Un giovane extracomunitario - vittima di continue
vessazioni, che gli avevano procurato anche un costante stato di
ansia e di paura per la propria incolumità, tanto da dover
abbandonare l'istituto professionale a cui era iscritto ed
evitare di uscire da solo - aveva trovato il coraggio di
confidarsi con il suo tutore, il quale si era rivolto a sua
volta alla polizia locale.
Attraverso la testimonianza del ragazzo, confermata anche da
altri migranti, gli investigatori hanno raccolto elementi a
carico della banda per una una serie di presunti episodi
intimidatori, che hanno quindi portato all'emissione delle
misure cautelari.
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