"I poliziotti non hanno bisogno di
poteri straordinari o immunità specifiche; vogliono essere parte
integrante della società democratica, non al di sopra della
Legge, non temuti per essere autoritari ma rispettati per essere
autorevoli, forti di una indiscussa professionalità che tutti
riconoscono". Lo puntualizzano, in una nota congiunta, le
segreterie di Trieste dei sindacati di Polizia Siulp e Coisp,
che, sottolineano, "insieme rappresentano abbondantemente la
maggioranza dei poliziotti triestini" e che "rifiutano la
narrazione di una Polizia debole, timorosa, al limite
dell'impotenza".
Un atteggiamento quest'ultimo che produce un "messaggio ormai
fastidiosamente ridondante, non funzionale alla legittima
rivendicazione
di diritti e tutele a beneficio delle Forze dell'Ordine" e che
"produce l'unico risultato di intaccare la fiducia
nell'operatività del comparto sicurezza, alimentando inutilmente
l'allarme sociale". Questo senza tacere sulla "richiesta e la
rivendicazione da sempre di strumenti adeguati, strutture
idonee, giusti riconoscimenti contrattuali, organici
proporzionati alle esigenze contingenti, pene effettive,
rispetto e maggiore considerazione, specie per quanto concerne
la ferma condanna (formale e sostanziale) agli episodi di
violenza contro uomini e donne in uniforme". Siulp e Coisp
sottolineano anche che nei confronti degli immigrati non si
nutre "alcuna avversione pregiudiziale", chiediamo "vengano
concretamente seguiti nel percorso di inserimento sociale,
evitando una marginalizzazione che, sovente, genera le
condizioni ideali affinché le fasce più disagiate finiscano per
delinquere".
Infine, "possiamo ancora ampiamente garantire, con lo spirito
di sacrificio che mai ci difetta, di essere in grado di
rispondere alle esigenze della cittadinanza, della quale
vogliamo continuare ad essere parte integrante e non elemento
avulso che opera impunemente al di fuori del dettato
costituzionale, rievocando i film polizieschi anni 70 di
Maurizio Merli".
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