"Nelle prime 48 ore dal ripristino
dei controlli alla frontiera con la Slovenia le forze di polizia
hanno già identificato 3142 persone e controllato 1555 veicoli".
E' il primo dato diffuso da quando è scattato il provvedimento
di sospensione del Trattato di Schengen. A comunicarlo è lo
stesso ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in
un'intervista esclusiva al quotidiano 'Il Piccolo' che sarà in
edicola domani.
"Le analisi dell'intelligence e della nostra polizia di
prevenzione ci hanno segnalato una 'sensibilità' legata ai
passaggi sulla rotta balcanica, lungo la quale alcuni Paesi
offrono ospitalità e supporto a jihadisti - ha spiegato
Piantedosi - Riattivare i controlli al confine sloveno è
diventata una necessità per garantire la sicurezza nazionale,
una decisione che abbiamo preso con ponderazione e con i
necessari raccordi con i partner europei interessati". Il
ministro ha precisato al Piccolo che "la misura durerà solo
finché sarà opportuna secondo l'evoluzione dello scenario
internazionale" e che, comunque, "la volontà del Governo, di cui
si discuterà al vertice a Trieste il 2 novembre con Slovenia e
Croazia, è minimizzare l'impatto della misura sui frontalieri e
in generale su tutti i cittadini dei nostri Paesi". L'ottica è
"mantenere un rapporto di grande collaborazione con sloveni e
croati, nostri amici e partner importanti". E' questa la ragione
per cui "le procedure di verifica non vengono effettuate a caso,
ma in modo 'mirato'", conclude Piantedosi.
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