Valichi principali presidiati, non
vigilati invece oppure controllati con il dispositivo di
"vigilanza dinamica" i valichi secondari. E' la situazione dei
controlli al confine nell'ambito della ampia fascia confinaria
che riguarda Trieste, sul Carso fin giù, al mare, nel corso
della prima notte dalla sospensione del Trattato di Schengen ai
confini.
Il provvedimento, voluto dal ministro degli Interni Matteo
Piantedosi per prevenire azioni di eventuali attentatori
fomentati dalla esplosiva situazione in Medio Oriente e i
migranti irregolari che calano quotidianamente a decine a
Trieste, capolinea della 'Rotta balcanica', è scattato alle 14
di ieri.
Nei tanti chilometri, però, da un posto di transito
all'altro, nella notte si incrociano auto delle forze
dell'ordine.
Sul Carso notevole dispiegamento di forze a Fernetti, valico
principale tra Italia e Slovenia, dove è stata allestita una
tenda, una torre faro ed erano presenti numerosi mezzi e
autoblindo delle forze dell'ordine e dei militari che
monitoravano il traffico in entrata in Italia, proveniente dalla
Slovenia; non quello in uscita dal territorio nazionale.
Anche nell'ampio piazzale dove ci sono gli edifici, ormai in
disuso, utilizzati dai doganieri all'epoca dei confini chiusi a
Basovizza (Bazovica in sloveno) erano presenti alcuni mezzi
delle forze dell'ordine, anche qui con una torre faro, in
servizio di controllo dei veicoli in entrata in Italia.
Non era presidiato, invece, il piccolo valico di Monrupino
(Repentabor).
Analoga situazione nell'area a livello del mare:
all'importante valico di Rabuiese forte presenza delle forze
dell'ordine con i veicoli che venivano costretti ad uscire a
Muggia per essere controllati sulla rampa. Al contrario, non
c'erano controlli ai piccoli valichi di Santa Barbara,
Chiampore, Lazzaretto.
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