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A Trieste gli ultimi artigiani della pubblicità

A Trieste gli ultimi artigiani della pubblicità

La scuola veneto-giuliana anni'80: Amstici, Bartoli, Spikic

TRIESTE, 08 agosto 2023, 13:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gli anni '80 sono gli anni d'oro della pubblicità in Italia e anche l'ultima stagione dell'illustrazione disegnata a mano: l'utilizzo del computer poco più tardi avrebbe cambiato le regole. Gli illustratori che all'epoca avevano perizia con pennarelli, pastelli, pennelli, acrilico, aerografi, si consideravano - qualcuno a ragione - più vicini all'arte che non alla produzione. È il caso di tre grandi - Giampaolo Amstici, Giuliano Bartoli e Tomislav Spikic - a cui è intitolata a Trieste la mostra Tre Moschettieri. Conclusa l'esperienza della pubblicità, infatti, i tre - nella vita amici e antagonisti, tutti dell'area giulio-istriana - si sarebbero dedicati alla pittura. La mostra, aperta fino a settembre al Museo della civiltà istriana fiumana dalmata, ha un secondo significato: fare un bilancio a 40 anni esatti da una precedente mostra, La Matita Fedele, allestita sempre a Trieste.
    All'epoca i tre operavano a Milano, "erano gli anni della 'Milano da bere', dell'ottimismo in ascesa dopo il buio degli anni di piombo; anni che furono il top per le agenzie di pubblicità e loro erano molto in sintonia con quel mondo comunicativo", spiega Roberto Curci che curò quella mostra e cura anche questa. Il triestino Amstici (1946-2014), l'istriano (Isola d'Istria, 1946) Bartoli (che poi lavorò con la compagna Paola Patrizia Elli) e lo zagabrese di madre triestina Spikic (1932) crearono per marchi, prodotti nazionali e internazionali, dando paradigmi alla pubblicità e segnando l'immaginario collettivo italiano, che si trattasse delle storielle di Dolce mammina per le caramelle e il miele Ambrosoli, del Babbo Natale per Algida o per i supermercati Sidis, delle confezioni per i nuovi profumi di Gianni Versace, degli gnomi per le galosce Superga o del Gulliver per la EniChem. In questi 40 anni è cambiato il mondo, dalle tempere alla computergrafica. Non si è trattato soltanto di tecnica: è cambiato lo spirito. A confermarlo è ancora Curci: "Rispetto agli anni '80, c'è stata una mutazione: all'epoca la pubblicità era affabile, si usavano le mani, oggi invece è invasiva, aggressiva".
   

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