Aumentano in Friuli Venezia Giulia
le denunce di infortunio. Secondo dati Inail elaborati dai
sindacati, tra gennaio e agosto 2022 sono state 11.488 le
segnalazioni di incidenti sul lavoro, contro le 10.094 dello
stesso periodo del 2021, in aumento del 13,8%. Nei primi 8 mesi
del 2022 si sono inoltre registrate cinque "morti bianche", in
calo rispetto alle 16 avvenute nello stesso periodo del 2021.
"Ma ogni morte può e deve essere evitata", insistono le
segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil di Udine. In vista
della manifestazione di domani a Roma oggi si è tenuto un attivo
unitario dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
aziendali e territoriali.
I sindacati chiedono "più controlli sui luoghi di lavoro,
potenziando gli organici degli Ispettorati e delle unità
operative sulla sicurezza delle Aziende sanitarie; patente a
punti per le aziende; un dialogo e un confronto reale tra
imprenditori e rappresentanti dei lavoratori della sicurezza;
più formazione per i lavoratori e l'insegnamento della
prevenzione già nelle scuole".
Delle 11.488 denunce registrate fino ad agosto, 1.239
riguardano infortuni accaduti in itinere (+18,7% rispetto al
2021), 10.249 in occasione del lavoro (+13,2%). In generale, la
maggior parte degli incidenti è avvenuta nel settore
dell'industria e servizi: 9.839 (+12%). Calano del 10,4% gli
infortuni in agricoltura (285 denunce contro 318) mentre
aumentano del 37,2% quelli nel settore pubblico (1.264 contro
994). Nel dettaglio, sono 4.606 le denunce formalizzate in
provincia di Udine, in aumento del 10% rispetto al 2021. Seguono
nell'ordine Pordenone (2.572; +11,1%), Trieste (2.512; +19,6%) e
Gorizia (1.798; +20,8%).
Tra le cinque morti sul lavoro in Fvg, 4 sono avvenute in
provincia di Udine. "Si continua - si legge nel documento
unitario firmato dalle segreterie territoriali - a morire per
caduta dall'alto, per asfissia nei serbatoi, per schiacciamento
sotto i mezzi in movimento per aver tolto le protezioni nelle
macchine operatrici. E queste sono tragedie che colpiscono sia i
giovani lavoratori che quelli anziani vicini alla pensione". Da
qui l'esigenza di alzare la guardia, concludono i sindacati.
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