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Mozambico: prete, 'mi stanno per uccidere, li perdono'

Mozambico: prete, 'mi stanno per uccidere, li perdono'

Lo ha scritto nella notte in chat il sacerdote poi sopravvissuto

PORDENONE, 07 settembre 2022, 15:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Qui sparano. Ci vediamo in paradiso. Stanno incendiando la casa. Se non vi risento, approfitto per chiedervi scusa delle mie mancanze e per dirvi che vi ho voluto bene. Ricordatevi di me nella preghiera. Se il buon Dio me ne darà la grazia, vedrò di proteggervi da là. Ho perdonato chi eventualmente mi ucciderà. Fatelo pure voi. Un abbraccio". Sono i disperati messaggi che don Loris Vignandel, poi sopravvissuto, ha inviato via chat alla Diocesi di Pordenone, la scorsa notte, mentre i ribelli stavano incendiando la struttura in cui si trovava, in Mozambico, assieme agli altri religiosi della missione. Nell'attentato è morta una suora italiana, Maria De Coppi.
    "I componenti superstiti della missione assaltata stanno bene e si stanno dirigendo in un luogo sicuro", ha spiegato all'ANSA, Alex Zappalà, segretario del Vescovo e direttore del Centro Missionario di Concordia-Pordenone. "Don Lorenzo Barro, don Loris Vignandel e alcune suore sono fuggiti nel cuore della notte - ha aggiunto -: attorno alle 3 abbiamo ricevuto dei messaggi tragici e abbiamo temuto il peggio. Per fortuna, dopo un terribile e lunghissimo silenzio, verso le 9.30 abbiamo saputo che i missionari della nostra Diocesi erano ancora vivi, ma anche che suor Maria era stata uccisa".
    "Da quanto ci hanno riferito in una videochiamata, attorno alle 12 - ha concluso il direttore -, i ribelli hanno incendiato l'intera struttura e anche i mezzi di trasporto. I religiosi sono fuggiti dapprima a piedi e, quindi, utilizzando un camion messo a disposizione dalla gente, su cui è anche stata caricata la salma della suora uccisa. Adesso si trovano non lontano da una missione veronese. Ci hanno rassicurato sulle loro condizioni di salute e sull'assenza di rischi. Domani dovrebbero essere nella città di Nacala. Siamo in costante contatto grazie alla messaggeria istantanea, almeno nelle aree dove c'è piena copertura telefonica".
   

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