Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Gianni Bozzacchi, io fotografo salvai Liz Taylor

Gianni Bozzacchi, io fotografo salvai Liz Taylor

A lui dedicata una mostra a Spilimbergo per Giornate Luce

ROMA, 02 giugno 2022, 16:25

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Le donne le accarezzo, mentre l'uomo invece va violentato". Così alla Casa del Cinema di Roma Gianni Bozzacchi, 79 anni (ma non li dimostra), parla delle sue foto nella stagione della 'dolce vita' dove fotografava Elizabeth Taylor, ma anche Brigitte Bardot e Steve McQueen, Grace Kelly e la Famiglia Reale di Monaco, lo Scià di Persia, Tito, Picasso e Coco Chanel, Al Pacino, Claudia Cardinale e molti altri. Ora per lui, diventato nel frattempo produttore, una mostra, Memorie Exposte, a cura di Alvise Rampini, dal 4 al 12 giugno a Palazzo Tadea a Spilimbergo, in occasione delle Giornate della Luce, festival dedicato agli autori della fotografia del cinema italiano.
    Una vita intensa la sua, per anni fotografo 'amico' al seguito di Liz Taylor e Richard Burton: "Questa amicizia mi ha dato fama mondiale - dice - ero allora come un ragazzino nel mondo del jet set. Un'amicizia che, tra l'altro, mi ha fatto conoscere anche mia moglie Claudye, che era non solo la parrucchiera di Liz, ma quasi una sorella minore".
    "La domanda più comune che mi hanno fatto su questa coppia? Sicuramente cosa sapevo dei loro litigi, ma io ho sempre risposto che non stavo nel loro letto" dice in maniera diretta Bozzacchi.
    Un libro negli Stati Uniti MY LIFE IN FOCUS (edito da Triworld) racconta appunto la storia di questo fotografo particolare che a un certo punto si è messo a fare l'editore e che ancora oggi parla di progetti, non si sa quanto davvero realizzabili, come appunto un film su Enzo Ferrari, idea sviluppata insieme a Robert De Niro (che interpreterebbe il costruttore): "Un progetto molto costoso con al centro la sua storia con Fiamma Braschi, suo grande amore, a cui Ferrari scrisse nel tempo ben settecento lettere in inchiostro viola".
    Comunque al centro della carriera Bozzacchi gli undici anni insieme a Liz Taylor e Richard Burton: "Ero praticamente di famiglia - dice -. Mi ricordo una volta che salvai Liz dal suo truccatore che era andato fuori di testa e voleva ucciderla con una forbice. Allora gli ho dato un pugno e l'ho salvata".
    E Burton? "Era uno che beveva molto, troppo. Spesso Liz mi diceva: vallo a cercare. E io correvo nei pub per portarlo a casa".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza