(ANSA) - TRIESTE, 05 MAG - "Si può fare, si può agire: per la
follia si può agire in maniera diversa e per quanto riguarda
specificamente il caso di Meran, sono convinto che possa
affrontare un percorso di riabilitazione in carcere, dove
avranno gli strumenti per gestirlo". E' il parere dello
psichiatra Peppe Dell'Acqua, tra i protagonisti della
rivoluzione basagliana a Trieste, espresso all'ANSA alla vigilia
dell'udienza della Corte d'Appello di Trieste che potrebbe
emettere la sentenza su Alejandro Meran, accusato del duplice
omicidio in Questura.
Ovviamente, "dipende dall'impegno che si mette nella
riabilitazione, la parola chiave è 'negoziazione', cioè riuscire
a entrare nell'altro comprendendone le ragioni", spiega
Dell'Acqua. "Se a Meran venisse riconosciuta la seminfermità
mentale il suo destino è il carcere, in applicazione della linea
di pensiero che afferma la responsabilità soggettiva
dell'individuo". Al contrario, "se dovesse essere riconosciuta
la totale infermità mentale, Meran sarà portato in una Rems",
Residenza esecuzione misure di sicurezza, vale a dire una
struttura sanitaria di accoglienza per i responsabili di reato
affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.
"Il caso di Meran è molto eclatante - prosegue Dell'Acqua - e
la sua è una storia personale molto difficile. In carcere ci
sono piccoli reparti psichiatrici che, se condotti con
criterio", possono essere un luogo di riferimento. In questo
senso Dell'Acqua ha citato il caso di un immigrato che a Milano
"pochi anni fa uccise quattro persone senza motivo e, dichiarato
seminfermo, è stato condannato a venti anni di carcere e sta
seguendo proprio uno di questi percorsi". (ANSA).
Sparatoria Questura: Dell'Acqua, riabilitare Meran in carcere
Parla lo psichiatra basagliano alla vigilia della sentenza
