(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Arrivano alla spicciolata a bordo di
pullman, van e auto private. Vengono fermati al valico di
Fernetti per i controlli. "Ed è questo il momento in cui
realizzano di essere profughi" e il dramma che stanno vivendo. A
raccontare le storie di chi scappa dalla guerra in Ucraina è
Barbara Molinario dell'Unhcr, al confine con altri operatori
dell'agenzia Onu.
"Da giorni stiamo monitorando i transiti su Trieste - spiega
- l'impressione è che attraverso questo valico passino circa
mille persone al giorno. La gran parte sa dove andare, ha
parenti o amici a cui chiedere ospitalità in varie città. Sono
in viaggio da giorni e arrivati in Italia, fermati al confine,
per la prima volta realizzano di essere profughi, realizzano
quello che sta accadendo nel loro paese".
Al confine ci sono polizia, esercito, carabinieri. E anche
gli operatori dell'Unhcr. "Identifichiamo vulnerabilità, diamo
contatti telefonici e le prime informazioni. Abbiamo potenziato
la nostra presenza, giorno e anche notte", spiega Molinario.
Presenti anche singoli volontari, come Brian. E' qui da ieri,
riferisce, e distribuisce cibo e generi di conforto a chi ha
bisogno. (ANSA).
Ucraina: Unhcr al valico Trieste,'qui mille transiti giorno'
A bordo di bus e auto
