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Teatro: una pièce rivela la storia di profughi da Europa Est

Teatro

Teatro: una pièce rivela la storia di profughi da Europa Est

Sul Carso triestino esisteva campo che smistava verso America

TRIESTE, 27 luglio 2021, 18:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In pochi sanno che a Padriciano, sul Carso triestino, oltre al campo profughi degli italiani scappati dal regime di Tito, c'era un altro campo, allestito durante gli anni della Guerra fredda, destinato a ospitare le persone che fuggivano dai Paesi stretti nella morsa del blocco sovietico. Trieste era la prima tappa del mondo occidentale, trampolino per raggiungere altre mete come Stati Uniti e Canada, passando per Latina. Questa realtà, sconosciuta anche ai locali, è diventata un lavoro teatrale. Oggi quel centro è irriconoscibile, soltanto alcuni piccoli edifici sono rimasti in piedi, inglobati in una area di ricerca.
    Recintato, il campo era organizzato come una piccola città, con ospedale, cinema, chiesa e campo di calcio. La struttura rimase aperta dal 1964 al 1980 e vi passarono non solo disgraziati fuggiti dall'Ungheria, dalla Cecoslovacchia, ma anche intellettuali e figure particolari. Un giorno un aviatore disertore pilotando un Mig venne a consegnarsi all'aeroporto di Campoformido (Udine) e fu portato a Padriciano. Anche la madre di Joe Bastianich vi soggiornò. Erano anni molto difficili, così gli jugoslavi inviarono finti profughi richiedenti asilo perché spiassero. Il campo fu utilizzato 40 anni fa per ospitare i 'boat people', vietnamiti che fuggivano a bordo di barchini. Uno dei tanti governi Andreotti inviò tre navi della Marina Militare per salvare 907 profughi, una parte dei quali fu ospitata sul Carso.
    L'opera teatrale, 'Tempo d'attesa' (produzione Contrada realizzata con il sostegno della Regione Fvg; testo di Pietro Spirito e Elke Burul per la regia di Elke Burul che figura anche tra gli attori), che andrà in scena il 1 agosto al Castello di San Giusto (Trieste) è la storia inventata di Krystof Paklic, fotografo cecoslovacco che arriva a Padriciano.
    Nei boschi per arrivare a Trieste, però, perde la compagna, Jana.
   

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