"Una donna vestita tutta di nero e
con gli occhi che ti indagavano, ma molto gentile e semplice che
parlava sempre in dialetto. Era molto divertente e fuori dalla
norma". Così hanno descritto la pittrice Leonor Fini le sue
cugine triestine, Lilly Frausin e Annamaria Frausin Sadar,
intervistate oggi da Marianna Accerboni, curatrice della mostra
'Leonor Fini. Memorie triestine'.
Le due hanno raccontato che "era molto affezionata a Trieste"
anche se "non le interessava la gente ma i pettegolezzi della
città". Hanno anche svelato che "quando ha ricevuto il San
Giusto d'oro ha detto alla nostra mamma 'prendi questo, è troppo
pesante e non lo porto a Parigi'".
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