In Friuli Venezia Giulia il saldo
delle prestazioni sanitarie legate alla mobilità interregionale
(attiva e passiva) è negativo "per 4.430.510 euro (dovuto
principalmente alla mobilità passiva), importo che la Regione
dovrà versare allo Stato e che le aziende dovranno accreditare
alla Regione", a fronte delle prestazioni che i residenti hanno
effettuato al di fuori del Fvg. Il servizio sanitario regionale
"appare meno attrattivo". "Se il fenomeno dovesse dipendere
dalle lunghe liste di attesa, tale criticità non va affrontata
sotto la spinta delle urgenze, ma gestita attraverso un'oculata
e continua pianificazione". Lo rileva il procuratore generale
della Corte dei Conti presso la Sezione giurisdizionale per il
Fvg, Tiziana Spedicato, in occasione del giudizio di
parificazione del Rendiconto generale della Regione per
l'esercizio finanziario 2020.
La pianificazione, dice, "richiede valutazione concreta delle
priorità, controllo stringente dell'appropriatezza della
domanda, risposta pubblica massimizzata e deviazione al privato
convenzionato con il Servizio sanitario pubblico con un
controllo rigorosissimo su percorsi, appropriatezza, costi". "E'
necessario effettuare analisi stringenti sui fenomeni di fuga,
imponendo un monitoraggio costante sulle prestazioni
esternalizzate al privato talora fuori regione".
Nel bilancio regionale, aggiunge Spedicato, la spesa
sanitaria è "la componente più significativa, e in aumento". Nel
2020 sono stati assegnati 2.856,9 mln al servizio regionale
destinati "in prevalenza (circa 85%) alla gestione dei Lea
sanitari e in minor misura a pay back farmaci (2,4%), a mobilità
sanitaria (7,12%), a gestione epidemiologica (3,15% ovvero 90,3
mln) e a investimenti (2,41%)".
Al momento per Spedicato è "opportuno che tutte le aziende si
dotino di piani pandemici concreti, applicabili in caso di
quarta ondata, pronti a fine settembre 2021", che si intervenga
sui di processi di informatizzazione che "scontano attualmente
frammentarietà e disomogeneità" e che, per quanto riguarda le
patologie extracovid, gli ospedali pubblici garantiscano
"risposte certe e tempestive, altrimenti risultano
ingiustificate le risorse inutilizzate a fronte delle
significative contrazioni di attività operatoria e diagnostica".
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