I turisti, anche stranieri, sono
in attesa di capire quali decisioni assumerà l'Italia sul Green
Pass, per questo "l'auspicio è che si faccia chiarezza al più
presto, quanto meno su chi deve usarlo e in quali circostanze
diventa obbligatorio, per ridurre quello stato di incertezza che
sta rallentando la voglia di vacanza che noi comunque percepiamo
nelle persone". Lo chiede la presidente di Federalberghi Friuli
Venezia Giulia, Paola Schneider.
"La stagione estiva - aggiunge - era partita molto bene. Ora
si lavora, soprattutto nei weekend, ma cominciano a farsi
sentire gli effetti dell'incertezza che generano la diffusione
della variante Delta del Coronavirus e il balletto di notizie
attorno all'obbligo del Green Pass in alcune circostanze o per
vivere certe esperienze".
"Le variabili in campo sono diverse - afferma- e di
conseguenza sono complesse le scelte sia per i turisti sia per
gli operatori, che non hanno un orizzonte chiaro per operare
delle decisioni riguardo a impegni, investimenti, assunzione di
personale". In generale, "occorre cogliere tutti i segni
positivi che possono esserci. Tuttavia è innegabile che stiamo
vivendo un'estate problematica e come tale siamo chiamati a
gestirla".
Giugno, riferisce Schneider, "ha rappresentato un buon
momento, perché l'allentamento delle misure dopo tante
restrizioni ha generato un senso di libertà che si è subito
percepito nel flusso turistico". Ora però si avverte incertezza:
"Le chiamate per richiedere informazioni e cercare
rassicurazione sono tante, ma poi - osserva - non sempre si
concludono con la prenotazione, perché gli interrogativi
sull'evolversi della situazione pandemica restano
significativi".
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