L'Amaro Nonino Quintessentia è
arrivato primo nella categoria Amari alla Ultimate Spirit
Challenge 2021, la competizione mondiale sugli Spirits
presieduta da Paul Pacult e con oltre 300 finalisti da 52 paesi,
ottenendo la 'Chairman's trophy'.
Nelle motivazioni del riconoscimento da parte della giuria si
legge: "Aromi di arancia e camomilla sono integrati e
inebrianti. Delicatamente dolci, gli aromi erbacei e floreali
risplendono attraverso la consistenza soffice con arancia rossa,
fiori di borragine e un tocco di amarezza botanica. Questo è un
amaro gustoso ed equilibrato con sapori ben integrati.
Straordinario".
Come racconta l'azienda in una nota, l'Amaro Nonino
Quintessentia nasce dall'antica ricetta di famiglia. Nel 1933
Antonio Nonino creò Amaro Carnia, un infuso di erbe delle
montagne friulane, usando la grappa da lui distillata come base
alcolica. Tra gli anni '40 e '50, Silvia Nonino, moglie di
Antonio, aggiunse varietà botaniche di terre esotiche e lontane
a rappresentare le influenze dei diversi popoli che hanno
segnato e arricchito la storia del Friuli Venezia Giulia. Nel
1992 Cristina, Antonella ed Elisabetta sostituirono nella
ricetta dell'Amaro di famiglia la Grappa con ÙE Acquavite d'uva
invecchiata in barriques, creata per loro nel 1984 dal padre e
dalla madre, Giannola e Benito. Nacque così Amaro Nonino
Quintessentia. L'etichetta, creata dall'architetto Luca Cendali,
è un omaggio ad Antonio Nonino, mentre il nome Quintessentia è
stato scelto per celebrare l'essenza alchemica ottenuta
attraverso il passaggio generazionale della ricetta di famiglia.
La coppa di Igea, in alto al centro dell'etichetta, è un simbolo
per onorare l'origine dell'Amaro, nato storicamente come rimedio
medicinale.
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