(di Alberto Rochira)
(ANSA) - UDINE, 14 APR - Intelligenza artificiale applicata
alla cosmologia, nanotecnologie e microelettronica per riparare
le cellule nervose del cervello in caso di malattia,
termodinamica quantistica per costruire macchine minuscole,
studio delle galassie 'polverose' che formano stelle per
indagare le origini dell'Universo. Sono alcuni dei filoni di
ricerca sviluppati alla Sissa, Scuola Internazionale Superiore
di Studi Avanzati, di Trieste, che domani sarà tra i
protagonisti dell'evento in diretta streaming organizzato per la
Giornata della ricerca Italiana nel Mondo, cui interverrà anche
Stefano Ruffo, direttore della Sissa, coordinatore del programma
Mit-Fvg, impegnato in un progetto sulla Termodinamica
quantistica.
"Si tratta dello studio di macchine minuscole, un chip,
soggette alle leggi della quantistica", spiega. La Scuola è uno
dei poli d'eccellenza della ricerca in Friuli Venezia Giulia e
in Italia. E alla vigilia della data in cui ricorre la nascita
di Leonardo da Vinci, 15 aprile, un grido d'allarme si leva
anche da scienziate e scienziate attivi a Trieste e in regione,
molti dei quali impegnati in progetti su scala internazionale.
"In Italia la ricerca in Italia è di primissimo calibro - dicono
all'unisono - e spesso i nostri connazionali si ritrovano in
posizioni di grande responsabilità e prestigio a livello
mondiale. Eppure gli investimenti di ricerca sono del tutto
insufficienti, e senza investimenti consistenti e una
sistematica valorizzazione dei meriti, l'Italia resterà indietro
per sempre e perderà generazioni di cervelli volati all'estero a
contribuire al progresso di un altro Paese". Ne sono convinti il
direttore del laboratorio di dinamica neuronale della Sissa di
Trieste, prof. Michele Giugliano, il ricercatore Roberto Trotta,
esperto di dati e AI, e l'astrofisica Lara Pantoni del gruppo di
Astrofisica e Cosmologia.
La Commissione Europea ha finanziato con 3 milioni di euro un
progetto coordinato dal prof. Giugliano, che punta a "sviluppare
una tecnologia avanzata per perfezionare i "pacemaker
cerebrali", usati sempre più spesso in clinica per curare o
riparare il cervello quando le sue cellule risultano alterate
per gravi disfunzioni, quali l'epilessia e il Parkinson". E
anche dalla ricerca di cui sta occupando l'astrofisica Lara
Pantoni, impegnata in numerosi progetti tra cui uno sullo studio
di antiche galassie che coinvolge un team di ricercatori di
Europa, Usa, Canada e Sud Africa. "Uno dei nostri obiettivi è
approfondire lo studio dei processi di produzione e distruzione
della polvere interstellare nelle galassie che formano stelle e
capire come questo contribuisce all'evoluzione della galassia".
Di livello europeo anche la ricerca di Roberto Trotta, che ha
l'obiettivo di "utilizzare le capacità dell'Intelligenza
Artificiale nella cosmologia, per scoprire nuovi modelli
dell'universo". Senza contare che i metodi creati "per meglio
distinguere le esplosioni stellari utili da quelle inutili alle
nostre ricerche - conclude - possono essere adattati per
combattere il problema del pregiudizio razziale insito in certi
sistemi di IA, ad esempio, molte più immagini di visi di uomini
bianchi che non donne di colore". (ANSA).