Dibattito quanto più possibile
aperto a tutti sulla scienza e, essendo quest'ultima un ambito
molto specifico, inserire un corso di scienza moderna, ad
esempio, nella formazione dei giuristi. Sono le proposte
lanciate da Stefano Ruffo, Direttore della Scuola Internazionale
di Studi Superiori Avanzati (SISSA) che interviene così nella
discussione tra scienziati veri e ciarlatani, aperta questa
mattina dal fisico Carlo Rovelli con un editoriale sul Corriere
della Sera a difesa della giornalista scientifica Sylvie Coyaud,
rinviata a giudizio per un articolo. Rovelli sottolinea
l'aggressività dei ciarlatani, pronti a querelare chiunque
critichi le loro posizioni, rischia di tacitare gli scienziati
veri e che eventuali rinvii a giudizio o condanne per
diffamazioni di giornalisti, scienziati, o cittadini che
denunciano pubblicamente "pseudo-medicine o pseudo-scienze hanno
effetti devastanti per la società".
Per quanto riguarda il primo punto, Ruffo si rifà in
particolare all'iniziativa internazionale "The quantum century",
che ha elaborato una sorta di 'magna charta' sulle modalità con
cui trattare la meccanica quantistica da qui al 2025. Le linee
fondanti sono basate su principi come "nessuno possiede la
meccanica quantistica", "tutti sono invitati a discutere",
"riconoscere il consenso, onorare il dissenso e ammettere
l'ignoranza". Per Ruffo, inoltre, occorre "allargare il
dibattito sui contenuti della scienza, ma in modo democratico:
ci si dovrebbe tutti abituare a una apertura maggiore nel senso
di una maggiore accettazione da parte di tutti del punto di
vista degli altri".
Per quanto riguarda il secondo punto, il Direttore della
Sissa (carica equipollente a quella di Rettore), ricordando
l'autismo o la Xylella, esperienze per trattare le quali è
necessaria una preparazione specifica, suggerisce l'inserimento
di un corso di scienza moderna per i giuristi. "Non si tratta di
arroganza degli scienziati, anzi ci presentiamo in modo molto
modesto e aperto. E' come ha fatto, "nel settore dei reati
informatici, la Polizia postale, che si è dotata di esperti in
quel campo, e sono bravissimi". Da questo punto di vista, Ruffo
riconosce alla Crui, la Conferenza dei rettori italiani, una
"sensibilità a questi temi, un attivismo maggiore che in
passato. E' il caso della sperimentazione animale, della libertà
degli scienziati".
"Difesa delle evidenze e difesa della libertà di commentare,
criticare ciò che si allontana da questo tipo di impostazione".
Anche questo fa parte del ruolo degli scienziati secondo
Raffaella Rumiati, ex vicepresidente Anvur (Agenzia nazionale di
Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), e
docente di Neuroscienze cognitive. Rumiati interviene così nel
dibattito aperto dal fisico Carlo Rovelli sul Corriere della
Sera a difesa della giornalista scientifica Sylvie Coyaud,
rinviata a giudizio per un articolo e contro il fenomeno della
ciarlataneria e della pseudo-scienza. "Come studiosi dobbiamo
assolutamente seguire la linea di ciò che ci dicono i dati,
specialmente in seguito all'esperienza che abbiamo fatto dopo
questo anno di pandemia.
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