Un bilancio "positivo, soprattutto
dal punto di vista occupazionale", con i traffici che "sono
andati abbastanza bene, anche perché quelli che hanno risentito
della pandemia sono stati quelli collegati alle rinfuse liquide,
come il petrolio". E' l'esito dell'attività 2020, l'anno della
pandemia, per il Porto di Trieste, illustrato dal presidente
dell' Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale
(Aspmao) e neo amministratore di Ram (Autostrade del mare), Zeno
D'Agostino, nel corso di una intervista di fine anno all'Ansa
Diverso il discorso relativo ai traffici collegati alle
rinfuse solide che, come ha spiegato da D'Agostino "in realtà
non hanno risentito della pandemia ma della chiusura della
Ferriera in quanto è venuto a mancare quello che serviva allo
stabilimento siderurgico, dal carbone alle bramme".
Invece "hanno tenuto bene container e ro-ro che sono quelli
che poi creano davvero occupazione in porto". Perché per il
manager "se le petroliere calano da 100 a 80 non cambia nulla
dal punto di vista dell'occupazione mentre se non arrivano navi
porta-container o traghetti è chiaro che tutto il lavoro
dell'agenzia portuale rischia di essere compromesso. A ottobre e
novembre c'è stato il record storico dello scalo di Trieste
delle chiamate lavorative del porto, un risultato che reputo
davvero importante".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA